Stupri Caivano: chieste dal pm pene tra 9 e 11 anni per 3 minorenni Photo Credit: agenzia fotogramma
05 luglio 2024, ore 14:30
Il processo ai colpevoli delle ripetute violenze sulle due cuginette nel quartiere di Napoli
LA PENA RICHIESTA
Pene tra 9 e 10 anni e otto mesi di reclusione, ridotte di un terzo in considerazione del rito abbreviato, sono stati chiesti dal pm Claudia De Luca nel corso del processo che si sta celebrando a Napoli davanti al giudice del tribunale per i minorenni Anita Polito. L'udienza di oggi riguarda tre dei sette minorenni ritenuti coinvolti negli abusi sessuali perpetrati la scorsa estate a Caivano, in provincia di Napoli, ai danni di due cuginette di 12 e 10 anni. Le richieste riguardano, in particolare due ragazzi 16enni e un 18enne, tutti minorenni all'epoca dei fatti. Il sostituto procuratore ha anche chiesto che non vengano concesse le attenuanti generiche ai tre giovanissimi imputati.
LA VICENDA
Il fatto risale all’estate del 2023. Quando le famiglie di due cuginette minorenni denunciarono ripetute violenze sessuali di gruppo, ai danni delle bimbe, da parte di alcuni adolescenti. la vicenda emerse quando il fratello di una delle ragazzine ricevette un messaggio sul cellulare che lo metteva in guardia su quanto stava accadendo. Secondo la ricostruzione, le tredicenni furono avvicinate nei pressi della loro abitazione e portate, con una scusa, in un garage abbandonato di uno dei palazzi del Parco Verde, dove vennero violentate la prima volta. Gli stupri si sarebbero ripetuti in altre occasioni.
LA GRIDO D'AIUTO
Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, denunciò pubblicamente il fatto, evidenziò il degrado e l’abbandono di quella zona di Napoli e la dilagante delinquenza che scandiva la vita dei cittadini dovuta soprattutto alla povertà educativa dei giovani. Richiese con forza l’intervento delle autorità. Le istituzioni raccolsero l’invito. La stessa premier Meloni, si recò in più occasioni nel degradato quartiere per far sentire la presenza dello Stato. Iniziò, dunque, un progetto di bonifica, di controllo e riqualificazione dell’area. Il parroco è tuttora sotto scorta per le molteplici minacce ricevute dopo che la vicenda divenne mediatica e attenzionata dalle forze dell’ordine.