Non solo i minorenni, anche i maggiorenni dovranno essere giudicati con rito immediato
Lo ha deciso il Gip del Tribunale dei Minorenni di Napoli, su richiesta della Procura. Anche i due maggiorenni attualmente agli arresti domiciliari, dovranno essere giudicati con rito immediato, dopo l'analoga disposizione per i sette minorenni che hanno fatto parte del branco accusato di aver abusato a più riprese delle due cuginette. L’udienza è stata fissata per il prossimo 28 marzo. Ai ragazzi minorenni(due sono in comunità gli altri in carcere) vengono contestati gli abusi in forma aggravata e, per alcuni, anche in concorso con uno dei due maggiorenni coinvolti negli stessi fatti, di avere prodotto dei video pedopornografici degli abusi. Entro 15 giorni i legali degli imputati possono chiedere che il giudizio si svolga con il rito abbreviato, un'istanza che comunque deve passare il vaglio del giudice. Il processo per i due maggiorenni è stato fissato per il 2 aprile. La decisione giunge dopo gli incidenti probatori sulle due piccole vittime che si sono svolti, in un ambiente protetto, circa un mese fa, il 19 e 22 gennaio scorsi e che hanno restituito già un primo quadro sull'intera drammatica vicenda.
L'associazione Antigone contro il Dl Caivano, effetti distruttivi su giustizia minorile
Il cosiddetto Decreto Caivano nato proprio in risposta ai fatti di Caivano e mirato a punire i reati commessi da i minori viene considerato dall'Associazione Antigone uno strumento peggiorativo del sistema della giustizia minorile. Antigone ha presentato a Roma 'Prospettive minori', settimo rapporto sulla giustizia minorile in Italia elaborato dopo le visite effettuate in 17 istituti penali per i minorenni d'Italia. Il giudizio sul decreto Caivano è drastico: sono stati fatti dei "passi indietro" con questa nuova normativa; che nei primi mesi del 2024 sono già 500 i minori detenuti, un numero drammaticamente 'record' nell'ultimo decennio. Il decreto Caivano, sostiene il rapporto Antigone, ha introdotto una serie di misure che stanno avendo e continueranno ad avere effetti distruttivi sul sistema della giustizia minorile, sia in termini di aumento del ricorso alla detenzione che di qualità dei percorsi di recupero per il giovane autore di delitto. Molti Ipm sono sovraffollati, riferisce ancora Antigone. Emergenze sono state riscontrate a Milano, Treviso, Torino, Potenza e Firenze. In diversi casi, poi, i minori sono stati trasferiti dai centri del Nord e del Centro, il che ha causato disagi sia ai ragazzi allontanati che agli operatori degli Istituti di destinazione che hanno dovuto gestire situazioni assai complesse.