15 febbraio 2024, ore 16:00
Il food blogger su Instagram ricostruisce la vicenda e accusa: "Io e la mia compagna Selvaggia Lucarelli vittime di una campagna diffamatoria sulla stampa"
Oggi sul suo profilo instagram, il food blogger Lorenzo Biagiarelli è tornato a parlare del suicidio della ristoratrice di Lodi Giovanna Pedretti, presa di mira sui social per un presunto post falso, su cui lui stesso avanzò sospetti.
La versione di Biagiarelli
Un caso che era nato sui social ed è entrato a gamba tesa nella vita di una persona che ora non c’è più. Un caso che sui social trova una sorta di epilogo. In un video pubblicato oggi sul suo profilo Instagram, Lorenzo Biagiarelli, food blogger, fidanzato di Selvaggia Lucarelli cerca di mettere un punto al caso del suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Lodi finita nel tritacarne degli attacchi social per un post presunto falso, smascherato proprio da Biagiarelli. Lo chef ricostruisce in modo minuzioso la storia del post sul ristorante di Giovanna Pedretti che sembrava scritto da una persona omofoba e razzista e la cui risposta della proprietaria del ristorante le valse un'ondata di simpatia e approvazione in rete. Biagiarelli avanzò dubbi sulla veridicità del post, e il successo tributato alla signora Pedretti si trasformò in disprezzo. Sappiamo la storia come sia finita, la ristoratrice si è suicidata ed è ancora in corso un'inchiesta. Biagiarelli e la compagna Selvaggia Lucarelli, da alfieri della trasparenza si sono trasformati in sciacalli, vittime, dice lo chef, noi sì "di una gogna mediatica", che, aggiunge, non c'è stata nei confronti di Giovanna Pedretti. "Forse solo qualche commento negativo", spiega ancora.
Non chiedo scusa
"In molti mi hanno rimproverato scarsa umanità, sottolinea Biagiarelli, io non posso, né voglio, chiedere scusa per la morte di Giovanna Pedretti", aggiungendo di non volere tentare la strada della pietà pubblica, "perché se lo facessi sarei l'ennesimo che utilizza la sua morte per il proprio vantaggio, nel mio caso per riabilitarmi, cospargendomi il capo di cenere e implorando la clemenza della pubblica piazza" e annuncia anche che non tornerà in tv nel cast della trasmissione quotidiana di Antonella Clerici , in onda su Rai Uno, “E’ sempre mezzogiorno” . “Non ci sono più le condizioni”, sottolinea.
La difesa
Biagiarelli spiega poi qual è stato il senso della sua operazione verità: "Fare debunking non è smentire o esporre al pubblico ludibrio una persona comune, come è stato spesso scritto in questi giorni, ma è smontare una notizia specie se di diffusione nazionale e criticare l'operato della stampa quando si alimenta di notizie non verificare monetizzandole con dei click" perciò, conclude Biagiarelli,"Preferisco tenermi lo stigma, il dubbio, il sospetto, piuttosto che tentare la via della pietà affermando qualcosa che non penso. E accetterò con tranquillità tutte le conseguenze". Poi, facendo appello all'articolo 21 della Costituzione e criticando tv, giornali e social, Biagiarelli ha sottolineato che "lo stigma infame dell'istigazione al suicidio viene riservato solo a me e alla mia compagna".