Dopo una notte di ricerche incessanti, i sommozzatori dei Vigili del Fuoco hanno individuato i corpi di due dei dispersi. Si tratta della quarta e della quinta vittima dell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi. Non sono ancora state identificati. Si trovavano al nono piano sotto il livello dell’acqua, a cui i soccorritori hanno avuto accesso dopo gli interventi di queste ore, anche con le idrovore, che hanno parzialmente liberato la pancia della centrale.
OPERAZIONI DIFFICILI
Ancora due i dispersi. La priorità è la loro ricerca
. "Non ci siamo fermati un attimo e non ci fermeremo" ha detto il capo della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio. Ma le operazioni restano difficilissime. La visibilità è ridotta, con più di un metro d’acqua gelida nei piani -8, -9 e -10. In campo anche i droni subacquei, per fornire occhi in più ai soccorritori. Si procede tastando, al buio, tra i locali pieni di macerie, con materiali pesanti da spostare a mani nude.
“Per fare due metri ci vogliono 20 minuti” ha spiegato al
Corriere della Sera Giuseppe Petrone, responsabile nazionale del servizio sommozzatori dei Vigili del fuoco, che coordina le squadre che stanno operando nella centrale.
LE INDAGINI
Intanto la Procura di Bologna ieri ha aperto un fascicolo. L’ipotesi è di disastro colposo e omicidio colposo. Del caso si stanno occupando il Procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini.
"In questo momento c'è una attività di svuotamento del sito con il contributo dell'Enel, che consentirà una ricerca in sicurezza. Fino a che questa fase non sarà completata è inutile insistere sulle responsabilità, perché questo presuppone l'accertamento di ciò che si è verificato, ma al momento non c'è la possibilità dell'acceso in loco del personale qualificato tecnico che possa guidarci nella ricostruzione del fenomeno così come si è verificato" ha detto poco fa Amato. "
Noi intanto abbiamo iscritto un fascicolo, che al momento non vede un fatto sui cui si possa ipotizzare le responsabilità di qualcuno, ma è una iscrizione tecnica che ci permette di fare degli accertamenti" ha spiegato Il Procuratore capo, aggiungendo che
"Ci sono accertamenti in corso sugli appalti e i subappalti. Non è che il subappalto di per se stesso è un problema, è una figura giuridica prevista dal codice civile a cui tradizionalmente si ricorre per avere personalità specifiche. Non deve essere vista in ottica pregiudizialmente negativa, lo sguardo verso le competenze non deve essere ideologico. Qui noi valuteremo le condizioni delle ditte e se dal punto di vista normativo, di prevenzione e infortunistica è stato fatto tutto".