Tajani, gli italiani possono lasciare il Niger con un volo speciale. La Francia nega un suo intervento armato nel Paese
01 agosto 2023, ore 12:02
La situazione in Niger preoccupa la Comunità internazionale. L’Onu rilancia l’allarme, il colpo di stato di mercoledì scorso complica, ulteriormente, la situazione della sicurezza
Il governo italiano ha deciso di offrire ai nostri concittadini presenti a Niamey la possibilità di lasciare la città con un volo speciale per l'Italia. Lo ha annunciato su Twitter il ministro degli esteri, Antonio Tajani. In Niger ci sono poco meno di 100 connazionali civili e 400 militari italiani, e al momento sono tutti al sicuro. L'Ambasciata a Niamey resterà aperta e operativa, anche per contribuire agli sforzi di mediazione un corso, ha aggiunto il capo della Farnesina. Ma la tensione resta alta, dopo il golpe di mercoledì scorso contro il presidente Mohamed Bazoum, il Niger ora è controllato da una giunta guidata dai militari e anche la Francia si prepara ad evacuare i suoi cittadini dalla capitale, mentre Parigi smentisce che voglia "intervenire militarmente". La stessa Onu ha sottolineato che il colpo di stato ha complicato uno scenario della sicurezza che stava già peggiorando.
LE REAZIONI POLITICHE
Dall’opposizione Lorenzo Guerini, deputato del Pd e presidente del Copasir, auspica che l’Italia possa contribuire a superare la crisi che infiamma il Niger. ''Chi mi conosce sa che apprezzo la prudenza. L'Italia in Niger ha saputo aprirsi spazi anche per un atteggiamento rispettoso della realtà locale. Ne sono testimone diretto: nei tre anni da ministro la nostra presenza lì, militare e no, è cresciuta grazie alla nostra serietà. Ma ciò non significa cedere alla tentazione di lasciare solo ad altri l'iniziativa. Bisogna portare il nostro contributo per superare questa crisi'' le parole che Guerini affida a Il Foglio. "Il putch in Niger, la sospensione dell'ordine costituzionale, e la successiva escalation di violenza sono una minaccia alla democrazia e alla pace del popolo nigerino e alla stabilità di tutto il quadrante africano con implicazioni inevitabili sul Mediterraneo. Dobbiamo lavorare per il ritorno alla democrazia, alla stabilità al fine di disinnescare una situazione esplosiva che in termini propagandistici Putin sta sfruttando per dire al mondo che l'Africa è un suo territorio di influenza". E' quanto sottolinea in una nota la vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno (Pd). Critica l’esecutivo Meloni Azione-Italia Viva, per il presidente del gruppo al Senato, Enrico Borghi, “viene a galla il respiro corto della politica estera del governo. Aver fatto una conferenza sull'Africa tagliando fuori la Francia ora fa emergere tutti i limiti di una miopia tattica. Su cui anche gli Usa 'prendono atto'. Serve più Europa".