Talenti maledetti, storie di calciatori finiti sulla cattiva strada, tra alcool droga e debiti
Talenti maledetti, storie di calciatori finiti sulla cattiva strada, tra alcool droga e debiti
14 febbraio 2021, ore 08:00
agg. 15 febbraio 2021, ore 10:57
Disponevano di un grande talento, ma hanno avuto una vita difficile, condizionata da eccessi e abusi: da Maradona a Best, da Gascoigne ad Adriano; storia di calciatori che si sono persi
ECCESSI BRITANNICI
“Ho speso molti soldi per alcool, donne, auto di lusso. Il resto l’ho sperperato”. Sono parole di George Best, calciatore con il destino racchiuso nel cognome. Talento neoirlanndese, titolare nel Manchester United a soli diciassette anni. Grandi giocate, dribbling incredibili, gol bellissimi. Ma ben presto arriva la vita sregolata, a ventisette anni di fatto è già un ex calciatore. Dopo aver smesso di giocare, l’autodistruzione dilaga: inutili i ricoveri in centri di recupero, muore a soli 59 anni. Per restare nel Regno Unito non si può ignorare Paul Gascoigne. È stato il miglior talento del calcio inglese negli anni ottanta: tecnica sopraffina, imprevedibile e geniale. E anche uomo spogliatoio, capace di conquistare tutti con la sua simpatia, i suoi scherzi, i suoi travestimenti. Ha giocato anche nella Lazio, dove è riuscito a strappare sorrisi persino a Dino Zoff. Ma sul lato B ha iniziato a crescere la dipendenza dall’alcool. E’ entrato e uscito decine di volte da cliniche per la disintossicazione, è diventato oggetto delle attenzioni morbose dei tabloid, ha perso tutto, ha vissuto in auto e ha tentato il suicidio.
LA PARABOLA DI DIEGO
Quando il 25 novembre scorso è arrivata la notizia della morte di Diego Armando Maradona ci sono stati dolore e rimpianto, ma non sorpresa. Da tempo il Pibe de Oro si stava facendo male. E chi gli è stato accanto non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Diego non aveva niente, poi ha avuto tutto, non ha saputo reggere ricchezza, fama, popolarità. Era una persona buona e generosa, incapace di dire no e di fermarsi in tempo. È stato un dio, ma con tutte le debolezze dell’uomo. Una su tutte: la cocaina. Ha iniziato giovanissimo, a Barcellona. A Napoli il problema si è ingigantito. Fa un certo effetto vedere le sue vecchie interviste in tv: all’inizio della sua esperienza partenopea erano sempre dichiarazioni brillanti, con lo sguardo vispo e furbetto: quando il Napoli vinse lo scudetto, l’inviato della Rai Giampiero Galeazzi entrò nello spogliatoio dei campioni d’Italia e affidò il microfono a Diego: “Fai tu le interviste”, ne venne fuori un momento altissimo di tv. Andate poi a vedere le ultime patetiche ospitate in qualche trasmissione più recente: el Pibe de Oro si muove a fatica, biascica, ha lo sguardo spento. Il 17 marzo 1991 si gioca Napoli-Bari (1-0), al termine Maradona viene pescato dall’antidoping, positivo alla cocaina. Nel 1994 ai mondiali negli Stati Uniti segna un gran gol contro la Grecia, esulta davanti alla telecamera mostrando uno sguardo spiritato. Alla partita successiva viene squalificato per uso di efredina, sostanza stimolante proibita. La china discendente non si arresta più.
ALCOOL E DROGA
Sono protagonisti di storie di eccessi e di abusi. Hanno avuto problemi di alcool e droga. Alcuni hanno preso atto del problema, hanno lottato e ne sono usciti. Anche grazie a familiari e amici. Fabio Macellari, ex Inter e Cagliari, ha avuto gravi problemi di tossicodipendenza; ora ne è uscito e lavora come panettiere. Fa un lavoro lontano dal calcio anche l’ex atalantino Fabio Rustico; non ha avuto problemi di dipendenza, semplicemente ha deciso di cambiare vita: fa l’agricoltore, si alza all’alba e va a lavorare nei campi in Sicilia. Travolto da fiumi di alcool e dalla depressione l’attaccante Adriano, promessa non mantenuta all’Inter. Sulla strada sbagliata è finito anche Andy Van Der Meyde, olandese che esplose nell’Ajax, deluse all’Inter e toccò il fondo con l’Everton: alcool e droga: la sera sniffava, la mattina beveva. Come l’argentino Almeyda ( ex Lazio e Inter): una volta in Argentina buttò giù cinque litri di vino, rischiò il coma etilico. Problemi di droga ne hanno avuti Johnatan Bachini, Claudio Caniggia. L’ex giocatore della Fiorentina Tomas Repka in repubblica ceca è finito più volte in carcere per guida in stato di ebbrezza.
SENZA UNA LIRA
Hanno guadagnato tanto, hanno sperperato tutto. È lungo anche l’elenco dei calciatori finiti sul lastrico dopo aver dilapidato un patrimonio. Sono finiti senza soldi, tra gli altri, l’ex pendolino Cafu, forttissimo laterale brasiliano che in Italia ha vestito le maglie di Roma e Milan e Andreas Brehme, biondo terzino dell’Inter dei record e campione del mondo con la Germania e autore del gol decisivo nella finale di Italia 90 contro l’Argentina. Travolto dai debiti un altro ex nerazzurro, l'attaccante cileno Ivan Zamorano. Post carriera complicato, tra risse e problemi con la giustizia, anche per l’ex portiere del Milan Sebastiano Rossi: con Fabio Capello in panchina batté il record di imbattibilità, nella vita reale ha subito un maggior numero di gol.