Tania Cagnotto nella leggenda! Un tuffo d'oro nell'orgoglio italiano

Tania Cagnotto nella leggenda! Un tuffo d'oro nell'orgoglio italiano

Tania Cagnotto nella leggenda! Un tuffo d'oro nell'orgoglio italiano


29 luglio 2015, ore 09:36 , agg. alle 11:33

Il trionfo mondiale dell'Azzurra accende la fantasia di appassionati e non ma la stampa sportiva dorme...

Tania Cagnotto ha chiuso il cerchio, con il trionfo mondiale di ieri, in Russia, nella gara del trampolino da 1 metro. Dimenticate, in un pomeriggio perfetto, tutte le beffe, che hanno accompagnato la già splendida carriera della tuffatrice bolzanina. Tante volte, Tania aveva visto sfuggire l'oro o un podio per nulla e anche per valutazioni molto discutibili delle giurie. Ieri, il Fato non si è girato dall'altra parte e non ce ne è stato per nessuna. A cominciare dalle cinesi, messe in fila come una matrioska.

Peccato solo che la stampa sportiva italiana non riesca a uscire dal cortile, in cui sembra essere rinchiusa. Un sopracciglio di Mancini vale sempre di più di un'impresa storica in uno sport, stupidamente definito 'minore'. Peccato.

Non è per amore di polemica che lo sottolineiamo, ma per amore delle imprese firmate da questa splendida atleta. Il mondo dello sport italiano - e in particolare quello del calcio - non maturerà mai, se continueremo a preferire uno starnuto di Mino Raiola a una serie di tuffi, che hanno portato Tania Cagnotti dritta nella storia.

Non sarò certo io, calciofilo fino al midollo, a negare il peso specifico del pallone nel nostro Paese e la vera e propria mania dei tifosi per le storie estive di calciomercato, perfette per una giornata in spiaggia. Se, però, la stampa specializzata non cambia mai, limitandosi a seguire passivamente le manie e le mode, non potremo poi pretendere che la cultura sportiva italiana cresca. Così, come per magia.

Se passa l'idea, che il nulla legato a Mancini o all'ultimo procuratore valga di più di un'impresa titanica (guardate le Prime di oggi di Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport e mettetevi le mani nei capelli...), nessuno dei soloni del giornalismo sportivo italico potrà dire una parola, alla prossima domenica di calcio, condita da scontri, volgarità ed episodi di razzismo.

Se non siamo noi addetti ai lavori, infatti, a chiarire l'ordine delle cose, come si può pretendere che un tifoso, abbrutito da luoghi comuni e panzane di agosto, possa considerare il supporter di un'altra squadra solo un avversario e non un nemico da abbattere?! Continuando ad osannare e lisciare procuratori di calciatori, manco fossero Lauda o Carl Lewis, non potremo che peggiorare le cose. Ammesso che conoscano Niki e il Figlio del Vento...

Non parlo certo di noi di Rtl 102.5, ma basta un giro in Tv, in queste sere d'estate, per avere la certezza che anche la prossima stagione calcistica sarà condita dalle polemiche e dai toni di sempre. Il pallone ha una tale forza mediatica e una così elevata penetrazione, nella nostra Società, da non dover essere ulteriormente spinto. Soprattutto così. Il problema, per il calcio, è semmai la bulimia. Ne abbiamo sin troppo, tutto l'anno e non sempre di qualità indimenticabile.

Se un martedì d'estate, una meravigliosa ragazza italiana volteggia in un cielo russo, come nessun'altra altra al mondo, urliamolo tutti insieme! Come fosse uno dei due goal alla Germania di Balotelli (a proposito, gioca ancora?!)...

Vola Tania, continua a mettere in fila le cinesi-robot, fregatene se per molta stampa resti un personaggio 'minore'.

Per noi, sei la Numero 1!


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