29 ottobre 2018, ore 18:25
Forse già oggi le opere di monitoraggio, poi exit point del metanodotto
I lavori in mare che la multinazionale Tap avviera' al largo di San Foca di Melendugno, non appena le condizioni meteo marine lo permetteranno, prevedono una serie di operazioni da compiere in corrispondenza del punto di uscita del microtunnel del gasdotto che sara' scavato da una 'talpa' sottomarina. L'exit point e' posizionato al largo, a circa 800 metri dalla costa. Le operazioni da compiere sono di due tipi: prima di monitoraggio, poi quelle di protezione ambientale all'altezza del punto di uscita del microtunnel, in cui inizio sara' sulla terraferma, a circa 800 metri dalla costa. Se le condizioni del mare lo permetteranno, gia' oggi comincera' l'installazione dei sensori di monitoraggio nella zona di mare vicina all'exit point dell'opera. Se ne occupera' l'imbarcazione 'Sara T'. E' previsto il posizionamento di una boa idrofono per il monitoraggio del rumore sottomarino e dei mammiferi marini e di boe turbidimetro (fissa e mobile) per monitorare la torbidita' dell'acqua. Inoltre, a circa tre miglia nautiche dall'exit point, ci sara' anche un controllo visivo dei mammiferi con l'impiego di operatori qualificati Marine Mammals Observers su alcune barche. Per quanto riguarda invece l'attivita' di costruzione del microtunnel (lungo 1.540 metri, con diametro interno di 2,4 metri), il progetto prevede l'installazione in mare del palancolato provvisionale, in corrispondenza del punto di uscita dell'opera. Le palancole, una sorta di steccato verticale lunghe 28 metri e infisse nel fondo marino per circa 21 metri, saranno posizionate dalla nave Adhe'mar de Saint-Venant (lunga 95 metri, con una stazza di 6200 tonnellate, da giorni a Brindisi) su incarico di Saipem, che ha subappaltato i lavori a Jan Den Nul.