Tatuaggi per almeno 5 milioni di italiani, picco a 20-25 anni
16 giugno 2019, ore 10:00
In particolare sono almeno 3,7 milioni i maschi, che lo scelgono come mezzo di espressione personale
Si stima che siano almeno 5 milioni gli italiani che sfoggiano un tattoo, di cui almeno 3,7 milioni i maschi. Lo rivela un'analisi del fenomeno realizzata per l'agenzia Adnkronos da Italo Farnetani, pediatra di Milano e docente alla Libera Università degli studi di Scienze umane e tecnologiche di Malta. L'età del primo tatuaggio è in genere tra i 20 e i 25 anni, ovvero il periodo definito di post-adolescenza, o adolescenza tardiva. Con l’arrivo dell’estate, anche soltanto osservando in spiaggia o sul lungomare si possono notare tatuaggi di ogni tipo, come scritte, fiori e immagini di vario genere. "Il tatuaggio è diventato una moda anche in Italia alla fine degli anni '90, quando erano in voga soprattutto i tribali. Poi sono arrivati fiori, frasi, ritratti”, dichiara sempre Farnetani . Il pediatra ha evidenziato inoltre come, fino ai 19 anni, gli adolescenti siano alle prese con il proprio corpo che cambia, rispetto a quando erano bambini. Se le ragazze sperimentano con vestiti, trucco, colore dei capelli e accessori come i piercing, i maschi spesso scelgono proprio il tatuaggio come espressione del proprio io. Il corpo viene decorato come un'opera d'arte, diventando così un mezzo per comunicare agli altri il vero se stesso.