14 settembre 2024, ore 18:30 , agg. alle 19:13
Le modifiche in vigore dal 18 settembre. Invariate le stime sull'inflazione, ma limitate quelle sulla crescita
Riavvolgiamo il nastro. Questa settimana il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, in linea con le attese, ha ridotto di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi, dal 3,75% al 3,50%. “Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno dell’inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine" ha dichiarato la presidente Christine Lagarde che ha anche ricordato che i tassi "verranno mantenuti su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine". La Bce ha confermato le stime sull'inflazione nell'area euro al 2,5% per il 2024 e al 2,2% per il 2025, ma ha anche previsto un rialzo dell'inflazione nell'ultima parte dell'anno fino a "raggiungere il nostro obiettivo nella seconda metà del prossimo anno". Anche le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso rispetto alle stime di giugno: il Pil crescerà di 0,8% nel 2024 per poi passare all'1,3% nel 2025 e all'1,5% nel 2026.
LA CRITICA DI TAJANI E URSO
"La Bce ha deluso le aspettative, ancora una volta. Il taglio è insufficiente ed è già stato scontato dal mercato. Ci vuole più coraggio, con più tempestività" ha scritto su X il Ministro delle imprese e del made in Italy Alberto Urso. È poi intervenuto anche il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha dichiarato che la decisione della Bce sul taglio dei tassi "è una buona notizia a metà, ci vuole più coraggio. Il taglio dello 0,25 è poco per rilanciare la crescita". Non si è fatta attendere la risposta di Lagarde: "La Bce è un istituto indipendente, come è scritto nei trattati, è non è soggetta a pressioni politiche di alcun tipo". La presidente della Bce ha poi affermato che la linea del Consiglio direttivo è chiara e che "se ci saranno cambiamenti significativi, li valuteremo".