Territorio, in Italia più del 4% è sterile, oltre 21% a rischio desertificazione

Territorio, in Italia più del 4% è sterile, oltre 21% a rischio desertificazione

Territorio, in Italia più del 4% è sterile, oltre 21% a rischio desertificazione


27 gennaio 2020, ore 14:00

Un terzo dei suoli mondiali è degradato, c'è correlazione con crisi climatica

Il suolo è una risorsa non rinnovabile: per formare uno strato di soli 10 cm ci vogliono 2mila anni ma le politiche nazionali, europee e internazionali hanno trascurato la terra e la sua fertilità con risultati allarmanti. Un terzo dei suoli mondiali è degradato, i terreni produttivi si riducono di 1.000 kmq ogni anno solo a causa dell'impermeabilizzazione provocata da costruzioni e strade. In Italia, più del 4% del territorio è sterile e oltre il 21% è considerato a rischio desertificazione. Eppure, i terreni fertili del Pianeta potrebbero assorbire ogni anno 0,7 miliardi di tonnellate di carbonio, l'equivalente di tutte le emissioni prodotte dalla combustione dei fossili nell'intera Unione Europea. Per dare impulso a un reale cambiamento, a partire dalla salute del suolo e dal concetto chiave di rigenerazione territoriale, nasce la Fondazione Re Soil, presentata oggi. L'obiettivo della fondazione è promuovere attività nei settori della ricerca scientifica, del trasferimento tecnologico, della formazione e divulgazione, e della creazione di consapevolezza, per conservare la salute del suolo, promuovere il recupero di sostanza organica per sostenere la qualità della vita e la decarbonizzazione del nostro sistema. C'è una correlazione stretta ma complessa tra gestione dei suoli, agricoltura e crisi climatica, spiegano i promotori dell'iniziativa. Da una parte, la perdita di materia organica nei terreni è responsabile a livello globale del 20% delle emissioni di CO2 nell'atmosfera. Il settore agricoltura e foreste è responsabile di poco meno di un quarto delle emissioni globali di gas a effetto serra. L'Europa è il quarto emettitore di gas serra dall'agricoltura del mondo. Dall'altra parte, i terreni fertili e la stessa produzione agricola sono tra le prime vittime degli eventi estremi, delle alluvioni, delle siccità che sono diretto risultato del cambiamento in atto. Già oggi l'erosione colpisce il 20% della superficie dell'Unione: ogni anno si perdono 10 tonnellate di terra per ettaro. Il cambiamento climatico potrebbe condurre entro il 2050 a una riduzione della produzione agricola fino al 50% in alcune regioni, Italia e Mediterraneo in testa. Anche per queste ragioni l'Unione Europea ha recentemente dato vita ad una mission board che ha come mandato quello di identificare linee di intervento per un suolo salubre e fertile.

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