Terza serata del Festival di Sanremo, Amadeus apre con omaggio a Mattarella, sul palco dell'Ariston Roberto Saviano e Cesare Cremonini
04 febbraio 2022, ore 01:50 , agg. alle 06:27
Hanno cantato tutti e 25 i cantanti in gara, Cremonini incanta la platea, Saviano emoziona con un lungo intervento per ricordare Falcone e Borsellino, in classifica al comando Mahmood e Blanco, seconda Elisa, terzo Gianni Morandi
La terza serata del Festival di Sanremo si è aperta con un omaggio al Presidente della Repubblica rieletto Sergio Mattarella, che oggi ha giurato per il mandato bis. "Buon lavoro, presidente - ha detto Amadeus -, per esprimere la gratitudine e l'affetto che proviamo. Lei è stato un punto di riferimento e lo è stato anche oggi quando ha ricordato l'importanza della cultura, delle arti, del teatro, cinema e musica". Poi il conduttore ha voluto offrire a Mattarella un ricordo musicale: "Lei nel 1978 alla Bussola di Viareggio con sua moglie e suo fratello Piersanti era tra i fortunati dell'ultimo leggendario concerto di Mina. E allora ecco 'Grande grande grande', suonato dalla nostra orchestra, che è quello che pensiamo di lei". Poi il via alla gara, con tutti e 25 i cantanti che si esibiscono sul palco dell'Ariston.
Cesare Cremonini
Per la prima volta sul palco di Sanremo, Cesare Cremonini è il superospite della terza serata. Impeccabile, esegue un medley per ripercorrere i suoi vent'anni di carriera, come ''Nessuno vuole essere Robin'', ''Marmellata #25'', ''La nuova stella di Broadway'' e ''Poetica'', con la sicurezza e le movenze che lo contraddistinguono, interpretando oltre ogni aspettativa lo spirito del Festival. La lunghissima standing ovation al termine dell'esibizione, accompagnata da un sincero applauso è la testimonianza della magia che è stato capace di portare all'Ariston. Nella sua seconda uscita Cremonini ha cantato il suo ultimo singolo, "La ragazza del futuro", ed ha poi chiuso l'ospitata con il più classico dei suoi classici: "50 special".
Roberto Saviano
Pubblico in piedi al Teatro Ariston per l'omaggio a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a 30 anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio. Mentre Amadeus ricorda i nomi dei giudici, della moglie di Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti di scorta morti nei due attentati il pubblico si alza in piedi per applaudire. Preludio all'ingresso sul palco di Roberto Saviano. "Delegittimati per coprirli di fango, ma il fango non è riuscito a sporcare il loro esempio". Lo scrittore così, con un lungo intervento, ha ricordato le figure, le vicende e gli ostacoli incontrati da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a trent'anni dalle stragi mafiose che nel 1992 uccisero i due magistrati. Sottolineando che "il coraggio è sempre una scelta" mentre "il silenzio favorisce la mafia e lascia da solo chi la combatte". Avverte lo scrittore, autore di 'Gomorra': "Ogni volta che la società civile e la politica non si occupano di mafia creano un silenzio che finisce per favorire le mafie e ostacolare chi le contrasta", accusa. "Forse un mondo onesto non esisterà mai, ma nessuno ci impedisce di sognarlo: ce la faremo", conclude Roberto Saviano, fra gli applausi convinti del pubblico dell'Ariston, mentre Amadeus commenta: "Anche questo è Festival di Sanremo".
Drusilla Foer
Dopo le prime esibizioni dei cantanti è il momento della co-conduttrice di questa terza serata, Drusilla Foer. Dopo i convenevoli con Amadeus, prende il microfono e prova a cantare: "Senta coso, senta Amedeo, sono una grande interprete, voglio cantare, se ne vada. Cosa dovrei fare? Co-presentare con lei tutta la sera? Ma è un inferno, lei è pazzo, lei mi fa fare la valletta. Se l'avessi saputo mi sarei messa qualcosa di più scosciato, ho anche un bel koala tatuato". Poi si rivolge al direttore di Rai1 seduto in platea: "Coletta, lei non può fare nulla, nemmeno se le mando dei bacini?". La seconda uscita di Drusilla, nei panni di Zorro, le consente di giocare con l'idea del personaggio 'en travesti': "Ho pensato a qualcosa di eccentrico, per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo en travesti, sicchè mi sono travestita". Drusilla chiude la serata con un monologo sulle unicità: "La parola diversità non mi piace, ha in se' qualcosa di comparativo e una distanza che non mi convince. Ho cercato un termine per sostituirla e ho trovato unicità, mi piace, piace a tutti, perchè tutti noi siamo capaci di notare l'unicità dell'altro e tutti pensiamo di essere unici. ma per comprendere e accettare la propria unicità è necessario capire di cosa è fatta, di che cosa siamo fatti noi, certamente delle cose belle, ambizioni, valori, convinzioni, talenti. Non è affatto facile ma vanno prese per mano tutte le cose che ci abitano e portate in alto, nella purezza della libertà. Sono una persona molto fortunata a essere qui, ma date un senso alla mia presenza su questo palco e tentiamo insieme l'atto piu' rivoluzionario che c'e', l'ascolto di se stessi, delle nostre unicita', per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo delle convenzioni, facciamo scorrere i pensieri in liberta', senza pregiudizio, senza vergogna, liberiamoci dalla prigionia dell'immobilità".
La classifica
Questa la classifica generale alla fine della terza serata, dopo il voto della stampa le prime due sere e del televoto e demoscopica 1000 stasera: Mahmood & Blanco, Elisa, Gianni Morandi, Irama, Sangiovanni, Emma, Massimo Ranieri, Fabrizio Moro, La Rappresentante di Lista, Dargen D'Amico, Michele Bravi, Ditonellapiaga e Rettore, Aka 7even, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Noemi, Rkomi, Matteo Romano, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob & Hu, Giusy Ferreri, Le Vibrazioni, Yuman, Ana Mena, Tananai.