08 novembre 2023, ore 17:40
I quattro senatori calendiani vanno nel Misto, i sette renziani mantengono il gruppo autonomo con la nuova denominazione IV-Renew Europa. A Montecitorio invece il divorzio si sta complicando, la Giunta della Camera difatti ha disposto un approfondimento
Separazione consensuale del gruppo parlamentare al Senato fra Azione e Italia Viva. La Giunta del Regolamento del Senato presieduta dal presidente del Senato Ignazio La Russa è tornata a riunirsi oggi dopo il nulla di fatto di ieri e ha preso atto dell'intervenuta intesa, rinunciando dunque a esprimersi sul conflitto insorto sul nome di cui è venuta meno il presupposto.
L’intesa
L'intesa prevede che i senatori di Azione (Calenda, Gelmini Lombardo, Versace) passino al gruppo Misto mentre i 7 renziani di Italia Viva (Renzi, Paita, Borghi, Scalfarotto, Fregolent, Musolino, Sbriollini) mantengono il gruppo autonomo con la nuova denominazione Italia Viva-Renew Europa. L'intesa e il passaggio dei calendiani al Misto saranno ratificati, probabilmente già domani, da una riunione dell'Ufficio di Presidenza del Senato. "L'accordo raggiunto - commenta una nota di Azione - per la separazione dei gruppi con Italia Viva è pienamente soddisfacente per Azione. Ringraziamo la giunta e il Presidente per il lavoro fatto. Avevamo chiesto di fermare escamotage come i tentativi di cambiamenti di nome fatti senza le necessarie maggioranze. E così è avvenuto. Ora speriamo che la vicenda si chiuda anche alla Camera nei tempi più brevi possibili". Se l'accordo sarà rispettato, infatti, nei prossimi giorni si ratificherà anche a Montecitorio la separazione consensuale parlamentare. Con rapporti di forza invertiti perché alla Camera sono i deputati di Azione a essere in maggioranza nel gruppo.
La Camera
Ma la Giunta per il regolamento della Camera sarà convocata "prestissimo" per decidere sul 'divorzio' tra Iv e Azione e sul futuro del loro gruppo parlamentare. Lo ha promesso il presidente della Camera Lorenzo Fontana, aggiornando l'organismo interno di Montecitorio che era stato convocato oggi pomeriggio proprio sul caso dell'ex Terzo Polo. La Giunta ha, infatti, disposto un approfondimento sul caso Iv-Azione, chiesto esplicitamente dai rappresentanti della maggioranza. Tra l'altro, all'organismo presieduto da Fontana è arrivata solo la domanda sottoscritta da Italia viva per la creazione di un nuovo gruppo. Nulla, al momento, da Azione. "Il caso è particolare, non assimilabile a quelli che sono stati proposti in Giunta a inizio legislatura", spiega la deputata e componente di Avs Francesca Ghirra. La deroga per un nuovo Gruppo era stata chiesta e concessa a Noi Moderati di Maurizio Lupi, che però si era presentato alle elezioni con un proprio simbolo. Non è così per le formazioni di Matteo Renzi e Carlo Calenda, uniti alle urne sotto il simbolo Iv-Azione-Renew Europe. Inoltre, viene spiegato da ambienti della Giunta, "un conto è deliberare su un caso simile a inizio legislatura. Altro è farlo a legislatura in corso".
Il futuro
Il futuro di Italia viva e Azione a Montecitorio non è quindi una questione numerica (i deputati 'renziani' sono 9 e quelli 'calendiani' 12) ma è piuttosto legato all'interpretazione dei regolamenti. Non aiuta il divorzio Iv-Azione, tra l'altro, anche lo 'stop' che alla Camera sembra aver subito in questo momento l'iter di approvazione della riforma dei regolamenti interni. La bozza all'esame della Giunta prevede una soglia più bassa per la creazione di un Gruppo parlamentare, ma le nuove norme entrerebbero il vigore solo nella nuova legislatura.
Argomenti
Calenda
divorzio
Renzi
Terzo Polo