Ha scalzato capi di stato come Vladimir Putin, Xi Jinping e Carlo III, ma anche altri protagonisti della scena internazionale, dal re dell’intelligenza artificiale Sam Altman alla viralissima Barbie appena tornata al cinema: la persona del 2023 è Taylor Swift.
LA PERSONA DELL'ANNO DI TIME
A decretarlo è stata la prestigiosa rivista
Time, che dal 1927 incorona con la copertina del suo numero di dicembre, chi ha segnato, nel bene o nel male, l’anno che si avvia a conclusione. A spiegare la scelta della popstar è stato il direttore Sam Jacobs:
"Scegliere la persona dell'anno, qualcuno che rappresenti gli otto miliardi di persone del pianeta, non è compito facile, soprattutto in questo momento. Abbiamo scelto la gioia, qualcuno che nel 2023 ha portato la luce nel mondo". Il magazine elenca poi i successi di Swift
"come artista - dal punto di vista culturale, critico e commerciale - così numerosi che raccontarli sembra quasi fuori luogo". "
Come pop star, siede in compagnia di Elvis Presley, Michael Jackson e Madonna; come cantautrice, è stata paragonata a Bob Dylan, Paul McCartney e Joni Mitchell. Come donna d'affari, ha costruito un impero del valore, secondo alcune stime, di oltre 1 miliardo di dollari". Senza contare la costante attenzione mediatica che è riuscita a tenere su di sé.
"Questo è stato l'anno in cui ha perfezionato la sua arte, non solo con la musica, ma anche nella sua posizione di maestra narratrice dell'era moderna" sottolinea ancora la rivista, che su X ha riportato il commento della cantante statunitense;
"Questo è il momento più felice e di maggior orgoglio che abbia mai vissuto".LE TRE COPERTINE DI TIME
Trentatrè anni, 14 album, innumerevoli premi, 278 milioni di followers solo su Instagram, Taylor Swift nelle tre copertine del magazine è iconica, il rossetto rosso sulle labbra e il gatto Benjamin Button accovacciato sulle spalle. È la prima volta nella storia che sulla cover finisce un personaggio di intrattenimento, anche se la stessa Swift era apparsa nel 2017 tra le
"Silence Breakers" assieme ad altre donne che avevano avuto il coraggio di rompere il muro dell'omertà nello scandalo
Me Too.