Torino: chiesto l'ergastolo per Alfredo Cospito, protestano gli anarchici
05 dicembre 2022, ore 17:00 , agg. alle 17:54
Ultima udienza del processo d’Appello per le bombe di Fossano. Si attende la sentenza
Slogan, strisiconi, fumogeni, petardi. E’ stato anche malmenato un barista. Momenti di tensione oggi durante il corteo degli anarchici che si è tenuto a Torino, organizzato per esprimere solidarietà nei confronti di Alfredo Cospito, in occasione dell’ultima udienza del processo d’Appello per le bombe di Fossano, in cui l’accusa ha chiesto l’ergastolo per l’uomo, detenuto a Sassari al 41 bis, già condannato a 20 anni per strage comune per l’attentato presso la scuola allievi dei carabinieri, avvenuto nel cuneese nel 2006. I giudici ora dovranno esprimersi sulla rideterminazione della pena per il reato di strage politica, come disposto dalla Cassazione. In carcere a Rebibbia, a Roma, per lo stesso reato la compagna di Cospito, Anna Beniamino, per la quale la procura di Torino, nel processo d'Appello, ha chiesto, sempre quest'oggi, 27 anni e un mese di reclusione. I due ordigni, che hanno portato dietro le sbarre i due ideologi della Federazione anarchica informale, non causarono vittime. La Corte d'Appello di Torino ha accolto, nel tardo pomeriggio, alcune eccezioni della difesa, rinviando alla Consulta la decisione sulla concessione o meno delle attenuanti. "La magistratura italiana ha deciso che, troppo sovversivo, non potevo avere più la possibilità di rivedere le stelle, la libertà, si è preferito l'ergastolo ostativo, che non ho dubbio mi darete, con l'assurda accusa di aver commesso una strage politica per due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno". Così si è espresso Alfredo Cospito, nelle sue dichiarazioni spontanee rese in video collegamento dal carcere di Sassari, durante l'udienza d'Appello.
Alfredo Cospito, non sono un professionista di esplosivi
Ecco un altro passaggio delle dichiarazioni rilasciate oggi da Alfredo Cospito, in cui l'anarchico ha messo l’accento sul modo in cui è stata dipinta la sua figura in questi anni. "Sono stato raffigurato come un sanguinario, sono state estrapolate mie frasi prese da centinaia di scritti, sono stato definito un professionista degli esplosivi ma così non è, ho fatto una sola azione violenta, a Genova ho sparato a un dirigente dell'Ansaldo colpendolo con una pistola a una gamba, per non usare esplosivi. E quell'azione l'ho rivendicata. Se avessi fatto altri atti li avrei rivendicati perché gli anarchici rivendicano, è una questione di onore”.