01 aprile 2019, ore 10:00 , agg. alle 14:32
Un giovane cittadino italiano di origini marocchine è ritenuto autore dell’omicidio di Stefano Leo
È stato fermato nella tarda serata di ieri un 27enne cittadino italiano di origini marocchine, Said Machahouat, ritenuto l'autore dell'omicidio di Stefano Leo, avvenuto ai Murazzi del Po lo scorso 23 febbraio. Il giovane ieri pomeriggio, poche ore dopo la marcia organizzata dagli amici e dal padre della vittima, si è presentato spontaneamente in Questura e da lì trasferito al comando dei carabinieri che indagano sull'omicidio, dove è stato interrogato alla presenza del difensore di fiducia. Le prove raccolte e le indagini condotte in queste settimane hanno consentito agli investigatori di trovare i primi riscontri, tra cui la presunta arma del delitto, alle dichiarazioni rese dal 27enne. Ora, dopo gli accertamenti sulla dinamica raccontata, i carabinieri continuano le indagini per raccogliere ulteriori riscontri al delitto ai fini di chiarirne anche il movente. "Mi sentivo braccato dai carabinieri. Non volevo commettere altri guai". Said avrebbe spiegato così perché ha deciso di confessare il delitto. Il reo confesso non conosceva la vittima, secondo i primi accertamenti sembra che il fermato fosse depresso per la separazione dalla moglie. L'arma del delitto, un coltello da cucina nascosto in una cassetta dell'Enel e fatto ritrovare dal fermato, sarà inviata ai Ris di Parma per ulteriori accertamenti tecnici.
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