17 giugno 2019, ore 10:00
Il commento del giornalista ai microfoni di RTL 102.5. Sull'approdo di Sarri alla Juve: "Affermare 'io lì non ci andrò mai' è un errore, si è pentito di averlo detto"
"A due anni di distanza dall'addio al calcio, ora c'è l'addio alla Roma di Totti. Per i tifosi e per la piazza è qualcosa di devastante e destabilizzante perché Totti è la Roma. Nella conferenza di oggi sapremo di più, sapremo i motivi di una scelta che poteva addirittura essere presa prima. Che Totti volesse contare di più e che, invece, contava poco era abbastanza evidente. Il problema è che non conosce la lingua inglese? Non credo possa essere una discriminante. Avere un rapporto diretto, senza filtri, col presidente poteva aiutare, ma è un particolare e poteva essere superato. Il processo di de-romanizzazione è andato in porto: vediamo se la Roma senza romani e romanisti andrà meglio di quella con romani e romanisti". Lo ha detto Massimo Caputi ai microfoni di Non Stop News stamattina commentando l'addio alla Roma che Francesco Totti annuncerà oggi pomeriggio in conferenza stampa. A proposito dell'approdo di Sarri sulla panchina della Juventus il responsabile delle pagine sportive del quotidiano Il Messaggero ha spiegato: "Era considerato un allenatore bravo, ma non in grado di vincere. È andato all'estero e ha vinto. Alla Juve per lui sarà l'esame di maturità. A Torino trova una grande squadra e una filosofia un po' diversa da quella che lui ha sempre adottato, non solo calcisticamente. Sarri, quando allenava il Napoli, è stato un grande nemico della Juve, ora è stato chiamato per portare la Juventus non solo a vincere, ma a vincere giocando bene". Sulle parole pronunciate, anche a proposito della Juve, da Sarri quando sedeva sulla panchina dei partenopei: "Credo si sia pentito; quando si fa l'allenatore di una squadra si diventa tifoso e si rappresenta un'idea e un modo di pensare. Ma qui parliamo di professionisti, l'unica cosa che rimprovero a calciatori e allenatori è quando dicono di aver sempre sognato di essere in quel posto, quando baciano la maglia, quando dicono io lì non andrò mai lì. Abbiamo illustri precedenti, è un errore che si ripete, se si fa attenzione si evita di spaccare in due le tifoserie. Sono comunque convinto che Sarri si farà apprezzare per il suo modo di lavorare".
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