17 giugno 2019, ore 14:25
L'ex capitano romanista, in una conferenza stampa al Coni, si è detto pronto a tornare con un'altra proprietà
"Non è stata colpa mia perché non ho mai avuto la possibilità di esprimermi, non mi hanno mai coinvolto in un progetto tecnico. Il primo anno ci può stare, il secondo avevo già capito che cosa volevo fare. Mi tenevano fuori da tutto." Così Francesco Totti ha annunciato le proprie dimissioni da dirigente della Roma. "Ci sarà sempre un reciproco rispetto, sia in campo che fuori. Per me è la squadra più importante del mondo, vederla così in difficoltà mi dà fastido -ha aggiunto - Non è un addio, è un arrivederci. Sono pronto a tornare con un'altra proprietà". L'ex capitano ha poi precisato: "Hanno voluto che io smettessi di giocare e poi che smettessi di fare il dirigente. Sono state fatte tante promesse ma non sono state mantenute. E' stato un pensiero fisso di alcune persone di levare i romani dalla Roma.". Su Baldini, consulente del presidente Pallotta, Totti ha chiarito così: "Il rapporto con Baldini non c'è mai stato e mai ci sarà. Uno dei due doveva uscire e mi sono fatto da parte io, troppi galli a cantare non servono". "Presidenti e allenatori passano - ha poi affermato Totti - le bandiere no. Era meglio morire che staccarmi dalla Roma." L'ex capitano ha poi detto di aver chiesto alla società di rispettare Daniele De Rossi, ma di non essere stato ascoltato. Totti ha anche raccontato di aver contatto l'allenatore Antonio Conte e di aver avuto l'ok per allenare la Roma, ma che poi sono emersi problemi. Ha negato di aver contattato altri tecnici.