Tragedia in Russia: diciottenne uccide 6 persone all'Università di Perm. L'attacco annunciato sui social
20 settembre 2021, ore 15:00
Un giovane studente ha aperto il fuoco contro colleghi e professori nella mattinata di oggi, uccidendo 6 persone e ferendone altre 24.
Arrivano aggiornamenti sul bilancio dell’attentato di questa mattina all’Università di Perm, in Russia. Allo stato attuale le fonti ufficiali registrano 6 persone uccise e 24 ferite, di cui 19 avrebbero riportato ferite da arma da fuoco. A sparare un giovane studente dell’Ateneo in preda a un raptus omicida volto a eliminare studenti e professori.
L’attentato
Le forze di polizia sono riuscite in poco tempo a identificare l’attentatore: si tratta di Timur Bekmansurov, diciottente iscritto alla facoltà di legge dell’Università e specializzando in scienze forensi. Giunto in Ateneo nel corso della mattinata, il giovane si è presentato armato e pronto a uccidere senza criterio i suoi colleghi e docenti, seminando il panico. Secondo quanto riporta l’agenzia Tass, alcuni studenti si sono chiusi negli auditorium dell'università per nascondersi dall’aggressore, mentre sono diventati virali sui social i video di altri ragazzi che hanno scelto di lanciarsi dalle finestre del primo piano per tentare la fuga.
Per quanto riguarda la dinamica dell’arresto, nel corso della mattinata sono state varie le versioni diffuse alla stampa. Secondo una prima versione, confermata da fonti ufficiali, il giovane attentatore sarebbe stato braccato dagli agenti delle forze di polizia, costretti a ucciderlo per bloccare la sua furia omicida. Solo in un secondo momento è arrivata la smentita: il diciottenne, ferito dopo aver resistito all’arresto, è vivo e si trova ora in ospedale. A riportarlo il Moscow Times, che ha confermato anche il coinvolgimento sul caso della Commissione investigativa russa, organo che indaga sui crimini più gravi.
Il post che annunciava la tragedia
A rendere ancora più inquietante la dinamica dell’aggressione, un post pubblicato dall’attentatore qualche ora prima della strage. Non è la prima volta che ci troviamo di fronte a una dinamica simile: il killer che annuncia le sue intenzioni sui social. In questo caso il diciottenne aveva caricato sui suoi profili una foto vestito di nero e armato del fucile con cui avrebbe di lì a poco ucciso. La didascalia lasciava presagire il pericolo: “Odio me stesso, ma voglio fare del male a tutti quelli che si mettono sulla mia strada”. Nel post, in seguito, il ragazzo specificava la non appartenenza ad alcuna organizzazione terroristica o estremista. Avrebbe dunque agito da solo, per motivi ancora da appurare.
Il cordoglio delle autorità russe
Varie le manifestazioni di vicinanza da parte delle massime autorità russe. Appreso dell’attentato, è arrivata subito la comunicazione di cordoglio alle famiglie delle vittime da parte del Presidente Russo Vladimir Putin, mentre nell’Università teatro della tragedia si sono recati il ministro della Sanità Mikhail Murashko e la ministra della Scienza Valery Falkov.