Tragedia Suviana, Pierpaolo Bombardieri (UIL) a RTL 102.5: “Sulla centrale avevamo scritto invitando a prendere provvedimenti, ora serve reato di omicidio sul lavoro”
Tragedia Suviana, Pierpaolo Bombardieri (UIL) a RTL 102.5: “Sulla centrale avevamo scritto invitando a prendere provvedimenti, ora serve reato di omicidio sul lavoro”
10 aprile 2024, ore 10:00
Il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, è stato ospite su RTL 102.5 in compagnia di Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Valentina Iannicenlli.
Durante l’intervista a Non Stop News, su RTL 102.5, Pierpaolo Bombardieri ha parlato dell’esplosione nella centrale idroelettrica del bacino di Suviana.
«Parliamo di una strage continua, di una guerra civile. Ogni anno ci sono 1040 morti e 500mila incidenti, un tema sul quale, come organizzazioni sindacali, stiamo chiedendo al governo misure ben precise che ancora non sono state assunte. Per questo motivo, domani faremo quattro ore di sciopero, per richiamare tutti all’attenzione da dare a questo tema. In Emilia-Romagna ci saranno otto ore di sciopero, perché l’incidente di Suviana si poteva evitare. Un anno fa, la nostra organizzazione sindacale denunciò il fatto che non si intervenisse sulla sicurezza, ci sono documenti presentati sui quali si diceva che la sicurezza non era al massimo. Dopo un anno è purtroppo arrivata la tragedia. Molti di questi incidenti si possono evitare. E non sono incidenti, quando non ci sono interventi si tratta di omicidi. La nostra organizzazione sindacale aveva scritto dicendo che c’erano procedure e sistemi da migliorare. Purtroppo non ci sono state risposte. In una logica nella quale gli appalti al massimo ribasso e i subappalti a cascata tengono conto solo del profitto, dell’utile, e non rispettano la vita umana, poi abbiamo le tragedie. Ripeto, in molti casi non si tratta di incidenti, sono veri e propri omicidi. Perché quando per guadagnare un’ora, o mille euro, o un appalto, non si interviene sulla sicurezza e si perde una vita umana».
"Le aziende che violano le norme sulla sicurezza devono chiudere"
«Mancano gli ispettori, quello che dice il governo, ossia che saranno aumentate di 700 unità, non bastano. 500 sono del vecchio governo Draghi, 200 assunzioni saranno fatte fino al 2026, per una spesa di 2 milioni. Ricorderete i 600 milioni di euro trovati per gli agricoltori in 48 ore, sulla sicurezza il governo ha speso 2 milioni di euro, una vergogna. Bisogna aumentare le ispezioni e gli ispettori. Bisogna decidere che le aziende che violano le norme sulla sicurezza devono chiudere. Chi oggi viola le leggi e mette a rischio la vita delle persone non può lavorare. La patente a crediti che il governo ha fatto valuta la vita umana 15 punti. Per noi questo è inaccettabile. Aggiungo che bisogna inserire nell’ordinamento l’omicidio per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Questo è un Paese che ha messo l’omicidio nautico, e non accetta di inserire l’omicidio quando vengono scientificamente violate le norme sulla sicurezza del lavoro».
"Centrali idroelettriche caso eclatante di rimpallo di competenze fra Stato Centrale e Regioni"
«Sullo specifico possiamo fare delle valutazioni. Si investe poco sulle centrali idroelettriche e queste centrali stanno per passare dalla competenza dello Stato centrale alla competenza delle regioni. Vuoi vedere che nessuno investe sulle manutenzioni? Perché non si capisce chi deve fare gli investimenti, se la competenza è dello Stato o delle Regioni, e quindi lo Stato scarica sulle Regioni. Un caso eclatante di rimpallo delle competenze fra Stato centrale e Regioni che poi provoca mancanza di interventi. In queste centrali la manutenzione va fatta regolarmente, perché la qualità e la tipologia del lavoro dovrebbe costringere l’azienda alla sicurezza dei macchinari e dei processi. Noi abbiamo fatto delle denunce precise, in quell’azienda, e su quella procedura. Dicendo che l’azienda che aveva l’appalto avrebbe dovuto fare delle procedure che non sono state fatte».
"Nella stragrande maggioranza dei casi nessuno paga per queste tragedie"
«Alla fine, in molti casi, su questi casi non si fa luce. Prima di tutto perché non esiste una procura con competenze speciali sui temi della sicurezza sul lavoro. Il Presidente della Repubblica, che ha sempre fatto grandi interventi ed ha dimostrato sempre grande sensibilità, in un incontro con la nostra organizzazione sindacale in cui abbiamo fatto una richiesta di una procura speciale che si occupasse dei temi del lavoro, perché il numero di morti dovrebbe costringere il Presidente della Repubblica, in qualità di Presidente del consiglio superiore della magistratura, a istituire una procura speciale. Quindi a volte non ci sono i tempi e la competenza per approfondire quello che è successo, purtroppo. Un altro tema è la riforma Castabia, che quando c’è un processo per violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro, e si arriva al secondo grado, siccome non c’è nella maggior parte dei casi un imputato che sta in galera, comporta che il processo vada messo dietro. Quindi molti di questi processi vanno in prescrizione. Nella stragrande maggioranza dei casi non c’è nemmeno un processo, non paga nessuno. Le famiglie che hanno subito questa tragedia non vengono date nessuna risposta, oltre al danno la beffa».