Trapianti: 2024 da record, ma gli under 30 donano sempre meno
14 gennaio 2025, ore 13:00
Più della metà degli interventi eseguiti in Italia è stata effettuata al Nord
Il nostro Paese è ai primi posti in Europa nell'ambito della donazione di organi. L’ottimo risultato viene confermato dal “Rapporto sulle donazioni e i trapianti in Italia” elaborato dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) e pubblicato ieri. I dati confermano un aumento del numero di operazioni nel 2024, nonostante si rilevi una crescita delle persone che – di fronte al modulo per le dichiarazione di volontà – si oppongono al prelievo.
I dati
Nel 2024 le donazioni di organi sono cresciute del 2,7% rispetto al 2023 (2110 operazioni in totale), mentre il numero di trapianti eseguiti ha toccato i 4.692 interventi, 226 in più rispetto al 2023. Cifre che certificano un anno da record per il nostro Paese, con i valori più alti mai registrati. A essere maggiormente trapiantati sono i reni, con 2.393 operazioni (+6,6% rispetto allo scorso anno); seguono i trapianti di cuore che registrano la crescita più rilevante (418 e +13%). Aumentano quelli di fegato (1.732 e +1,8%) mentre risultano in lieve calo quelli di polmone (174) e rimangono stabili quelli di pancreas (36).
Il tasso di donazione nel 2024 è salito a 30,2 donatori per milione di persone, superando per la prima volta quota 30. A far registrare un aumento così significativo dei trapianti di cuore, la crescita della cosiddetta “donazione a cuore fermo”, cioè quella da pazienti la cui morte viene accertata dopo un arresto cardiaco di almeno 20 minuti.
Nonostante la sensibilità su questo tema sembri coinvolgere sempre più persone, in realtà più di 1 cittadino italiano su 3 (tra quanti hanno espresso la propria volontà nelle anagrafi comunali), nel 2024, ha optato per l’opposizione al prelievo degli organi; si registra così un aumento di 5 punti percentuali rispetto allo scorso anno. Su 21,4 milioni di dichiarazioni di volontà, attualmente registrate nel Sistema informativo trapianti, 15 milioni certificano il consenso, mentre 6,4 milioni lo negano. I tassi di opposizione sono mediamente più alti nelle regioni del Sud, con il picco della Sicilia al 46,8%. La zona che raccoglie il maggior numero di adesioni è la Valle d’Aaosta (con il 27%)
Le zone
Per quanto riguarda il numero di donatori, il tasso più elevato viene registrato in Toscana (49,4 per milione), seguita da Emilia-Romagna (45,5) e Veneto (44,7). Nonostante sia ancora ampio il divario tra regioni del Nord e quelle del Sud, si registra un'importante crescita anche nel Meridione: Sicilia +5,7 punti per milione, Campania +3,1, Calabria +2,7.
La propensione a donare, però, spesso si intreccia con la fiducia che i cittadini manifestano nei confronti del sistema sanitario locale. Più della metà dei 4.692 trapianti eseguiti nel 2024, infatti, è stata effettuata in appena 4 Regioni: Lombardia (904), Veneto (718), Piemonte (504), Emilia Romagna (497). Nel complesso circa il 60% (2.846) è stato eseguito al Nord.
Tra gli altri elementi critici rilevati, l’aumento dei “no” alla donazione da parte dei cittadini under 30. Al momento del rilascio della carta d’identità (quando viene proposta questa opzione) sembra siano soprattutto i più giovani, tra i 18 e i 30 anni, a manifestare ritrosie. “Ci sono quasi 8.000 i pazienti in attesa e buona parte di loro, se non riceve un organo, purtroppo è destinato a morire. Abbiamo fatto molto ma ogni giorno capiamo che dobbiamo fare di più" spiega Giuseppe Feltrin, direttore del Centro Nazionale Trapianti.