Tregua di quattro giorni a Gaza e scambio di prigionieri. E il Papa riceve in Vaticano irsaeliani e palestinesi
Tregua di quattro giorni a Gaza e scambio di prigionieri. E il Papa riceve in Vaticano irsaeliani e palestinesi Photo Credit: agenziafotogramma.it
22 novembre 2023, ore 10:30
Spiragli in Medio Oriente, la comunità internazionale soddisfatta per l'accordo, decisiva la mediazione del Qatar. Ma il premier israeliano Netanyahu rilancia: "tra quattro giorni la guerra riprenderà"
QUATTRO GIORNI DI TREGUA
La comunità internazionale si dice soddisfatta per l’accordo. Ci sarà una tregua di quattro giorni nei bombardamenti su Gaza. Contestualmente Hamas rilascerà 50 ostaggi rapiti il 7 ottobre ( tra loro ci sono anche tre cittadini americani), mentre Israele libererà 150 palestinesi attualmente detenuti. Il presidente israeliano Isaac Herzog – vista la sproporzione nei numeri- parla di accordo doloroso e difficile: “Le riserve sono comprensibili, dolorose e difficili, ma date le circostanze sostengo la decisione del primo ministro e del governo di portare avanti l'accordo per il rilascio degli ostaggi. Si tratta di un dovere morale ed etico che esprime correttamente il valore ebraico e israeliano di garantire la libertà di coloro che sono tenuti prigionieri, con la speranza che sia un primo passo significativo per riportare a casa tutti gli ostaggi”.
UN PICCOLO SPIRAGLIO
Il premier Netanyahu – sempre più assediato dalle critiche interne, non solo dai parenti degli ostaggi – parla di decisione giusta ma rilancia dicendo che tra quattro giorni la guerra riprenderà. Il Qatar – che ha giocato un ruolo decisivo in questo accordo – ha invece aperto uno spiraglio sostenendo che per ora la tregua è di quattro giorni, ma potrebbe anche essere prolungata. E aggiunge che potrebbe essere la base per impostare colloqui di pace. Su questa linea si inseriscono il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen. Disco verde anche dal presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen: “Bene l’accordo, ora servono soluzioni più ampie, apprezziamo lo sforzo di mediazione di Qatar ed Egitto”. La pausa dei combattimenti dovrebbe anche facilitare l’arrivo nella striscia di Gaza di nuovi aiuti umanitari per una popolazione allo stremo.
L'AZIONE DIPLOMATICA DEL PAPA
Anche il Vaticano lavora per la pace. Questa mattina il Papa ha ricevuto i familiari di persone sequestrate da Hamas e alcuni palestinesi di Gaza. Si è trattato di due incontri separati. La Santa Sede ha fatto sapere che “con questi incontri, di carattere esclusivamente umanitario, Papa Francesco vuole manifestare la sua vicinanza spirituale alle sofferenze di ciascuno”. Il Papa, al termine dell’udienza, ha affermato: “Ho ricevuto israeliani e palestinesi, ho sentito quanto soffrano entrambe le parti. Le guerre fanno questo ma qui siamo andati oltre le guerre: questa non è guerra, è terrorismo. Per favore andiamo avanti per la pace, pregate per la pace".