Tregua rotta dalle bombe. Putin, le sanzioni sono una dichiarazione di guerra
Tregua rotta dalle bombe. Putin, le sanzioni sono una dichiarazione di guerra
05 marzo 2022, ore 17:14 , agg. alle 18:04
Nessun armistizio, neppure parziale, per consentire ai civili di lasciare Mariupol e Volnovakha. E torna lo scambio di accuse, gli ucraini accusano l’esercito russo mentre da Mosca prima Lavrov spiega che “non si è presentato nessuno” poi Putin denuncia che ad impedire l’evacuazione sono i nazionalisti ucrain
Le sanzioni che vengono imposte alla Russia sono come una dichiarazione di guerra: lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin. "Molto di ciò che sta accadendo ora e di ciò a cui stiamo assistendo e di ciò che accadrà - ha sottolineato Putin, citato dall'agenzia Interfax - è senza dubbio un modo per combattere contro la Russia. E queste sanzioni che ci vengono imposte sono come una dichiarazione di guerra”. Non basta, per Putin “La Federazione Russa considererà qualsiasi tentativo da parte di altri Paesi di stabilire una no-fly zone sull'Ucraina come una partecipazione alle ostilità". Tradotto, qualunque paese del blocco occidentale che si schiererà con la richiesta di Zelensky, o che chiederà la no-fly zone, entrerà in guerra con Mosca. Putin nega poi di voler introdurre la legge marziale in Russia che "dovrebbe essere introdotta solo quando c'è un’aggressione esterna. Non la stiamo subendo e spero che non lo faremo".
NESSUNA TREGUA
Le autorità di Mariupol - città strategica nel sud del Paese, la cui conquista permetterebbe ai russi di creare un corridoio fra la Crimea e i territori separatisti in Ucraina – hanno informato che l'evacuazione dei civili è stata rinviata, a causa di multiple violazioni della tregua da parte delle forze russe, che continuano a bombardare la città e i dintorni, sul percorso previsto per il corridoio umanitario. Ancora più preoccupante la situazione a Volnovakha, dove non si hanno notizie di possibili evacuazioni e un deputato locale denuncia che il 90% della città è stato danneggiato dai bombardamenti, "i cadaveri giacciono non raccolti e le persone che si nascondono nei rifugi stanno finendo il cibo". Secondo il ministro degli Esteri russo Lavrov, invece, l'evacuazione delle due città non è andata avanti perché "non si è presentato nessuno".
ZELENSKY, LA TREGUA DEVE ESSERE RISPETTATA SUBITO
La tregua deve essere rispettata oggi. E' l'appello del presidente ucraino Zelensky in un nuovo video. "I corridoi umanitari devono entrare oggi a Mariupol e Volnovakha, per salvare donne bambini e anziani e dare cibo e medicine a chi è rimasto. Stiamo facendo di tutto per far funzionare l'accordo", aggiunge. La vicepremier, Irna Vereshchuk, ha invece denunciato che la Russia ha violato l'accordo sui corridoi dopo due ore riprendendo i bombardamenti. Zelensky è tornato sulla carneficina in corso "Quasi 10mila soldati russi sono stati uccisi" ha detto il presidente ucraino in un nuovo video. "E' terribile, sono 18enni, ventenni, quasi bambini, soldati a cui non è stato spiegato che stavano andando a combattere. La Russia dovrebbe dargli un'altra possibilità", ha sottolineato il leader ucraino, assicurando comunque che i russi "perderanno" questa guerra.
PRESSING USA SU CINA, IL MONDO GUARDA CHI DIFENDE LIBERTA'
Usa in pressing su Pechino perchè cambino postura sulla crisi ucraina. In una telefonata al ministro degli esteri cinese Wang-Yi, il segretario di stato americano Antony Blinken ha sottolineato che "il mondo sta guardando per vedere quali nazioni difendono i principi fondamentali della libertà, dell'autodeterminazione e della sovranità". Blinken, riferisce il dipartimento di stato, ha evidenziato che "il mondo sta agendo all'unisono per ripudiare e rispondere l'aggressione russa, assicurandosi che Mosca paghi un alto prezzo". Dal canto suo Wang ha scandito che la Cina è per lo stop ai combattimenti e per il dialogo "I combattimenti si interrompano il prima possibile, tutelando le vite umane ed evitando crisi umanitarie su larga scala" ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi alla controparte Usa Antony Blinken, nel colloquio telefonico avuto "su richiesta americana", in merito alla crisi in Ucraina. "La Cina ritiene che per risolvere la crisi ucraina sia ancora necessario agire secondo finalità e principi della Carta dell'Onu. Il primo è rispettare e proteggere la sovranità e l'integrità territoriale di tutti i Paesi, il secondo è insistere sulla risoluzione pacifica delle controversie attraverso il dialogo".