11 giugno 2019, ore 10:00 , agg. alle 10:16
Furono due milioni le persone riunite a Roma per l'ultimo addio al leader del Pci. Il ricordo di Mattarella, "contribuì all'unità"
Nato a Sassari il 25 maggio 1922, Enrico Berlinguer è stato il leader del Partito Comunista, nonché una delle figure più apprezzata della politica italiana. Morì l'11 giugno 1984, dopo esser stato colpito da un ictus durante un comizio a Padova, era il 7 giugno. Si accasciò in diretta televisiva, palesemente provato dal malore ma continuò il discorso, nonostante anche la folla, dopo i cori di sostegno, urlasse: "Basta Enrico!". Alla fine del comizio rientrò in albergo dove entrò in coma. Dopo il consulto con un medico, venne trasportato all'ospedale Giustinianeo e ricoverato in condizioni drammatiche. Morì quattro giorni dopo a causa di un'emorragia cerebrale. Ai suoi funerali, il 13 giugno, a Roma, parteciparono due milioni di persone. Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato il leader Pci: "Enrico Berlinguer è stato un leader politico stimato e popolare, protagonista di una stagione che ha accompagnato lo sviluppo del Paese, nei diritti, nella partecipazione democratica. A trentacinque anni di distanza, la sua drammatica scomparsa è ancora nel ricordo di tanti italiani e la sua figura di uomo di dialogo, riflessivo e rigoroso, di dirigente combattivo, capace di svolte importanti nell'affermazione dell'autonomia del movimento comunista italiano, continua a suscitare attenzione anche tra i giovani e rispetto anche da quanti non condividevano le sue idee".