11 luglio 2019, ore 15:00
E' stato il successo più bello, più meritato e più inaspettato della storia dello sport italiano
11 luglio 1982, Madrid, stadio Santiago Bernabeu. L'Italia di Bearzot affronta la finale del mondiale contro la Germania Ovest. Gli azzurri erano partiti con il freno a mano tirato, tre pareggi e pochi consensi nel girone di Vigo. Poi è esploso Paolo Rossi, sono arrivate le esaltanti vittorie con Argentina e Brasile, il successo in semifinale con la Polonia. Ed eccoci all'atto finale. L’Italia gioca meglio, i tedeschi paiono sgonfiati. La grande occasione si presenta in fretta, dopo una ventina di minuti: ma Antonio Cabrini tira fuori un calcio di rigore. Gli azzurri non si abbattono e nella ripresa calano il tris: la sblocca Paolo Rossi (ancora lui!), raddoppia Tardelli ( con un grande gol e una esultanza entrata nella storia, con quel meraviglioso urlo), la chiude Altobelli. Il gol di Breitner fissa il 3-1 finale. Chiudendo gli occhi vediamo ancora Dino Zoff che a quarant’anni suonati alza la coppa del mondo. E il presidente Sandro Pertini che festeggia in tribuna. Nelle orecchie la voce di Nando Martellini, che per tre volte scandisce: “Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo”. Trentasette anni dopo, è ancora pelle d’oca.