13 gennaio 2025, ore 17:30
Ritirato intero lotto di prodotto dopo l’intossicazione di un bambino.
Tragedia in Trentino Alto Adige dove un bambino di 9 anni è stato portato d’urgenza al Pronto Soccorso dopo aver mangiato un formaggio a latte crudo. I Servizi Sanitari di Trento hanno segnalato un caso di infezione intestinale di origine alimentare poi correlata al consumo di formaggio a latte crudo non pastorizzato. Il formaggio è tipico delle zone ed è il cosiddetto Puzzone di Moena.
Il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria di Trento che sta indagando sul caso, dopo la segnalazione, ha disposto il ritiro immediato dal commercio del lotto sospetto.
Si tratta di un formaggio che, non essendo stato sottoposto a trattamenti come bollitura o pastorizzazione, potrebbe contenere batteri patogeni presenti nel latte subito dopo la mungitura. Secondo il Dipartimento di Prevenzione, questi patogeni possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare per i bambini sotto i 10 anni, le donne in gravidanza e le persone con un sistema immunitario compromesso.
I PRECEDENTI
In provincia di Trento questo non è il primo caso che si presenta in cui un bambino è stato intossicato dopo aver mangiato lo stesso formaggio. Lo scorso novembre, infatti, si era verificato un caso simile quando venne ricoverata una bambina di appena un anno.
Ancor più grave la tragedia del piccolo Mattia, in stato vegetativo dal 2017, dopo aver mangiato un pezzo di formaggio “Due Laghi”, contaminato dal batterio Escherichia coli.
"Una situazione che è ormai surreale", commenta Giovanni Battista Maestri, il padre di Mattia. "Si continuano a mettere in pericolo la vita dei più piccoli, senza iniziative concrete per evitare questa strage" conclude.
Tutti questi episodi hanno dato origine a una proposta di legge bipartisan per l'introduzione di etichette informative sui formaggi freschi a latte crudo o con stagionatura inferiore ai sessanta giorni, al fine di segnalare i rischi sanitari.