11 marzo 2019, ore 16:00
Ex sindaco trevigiano ed ex leghista, non c'è alcuna emergenza
La figlia più grande, 7 anni da compiere e nessun vaccino fatto, l'ha portata a scuola regolarmente, rischiando la sanzione; quella più piccola, appena 2 anni, all'asilo non viene mandata per scelta ("economica"), "ma in ogni caso non ci andrebbe, perché non deve subire alcuna vaccinazione". Loris Mazzorato, ex sindaco di Resana (Treviso), ex leghista, ha convinzioni granitiche. Un po' su tutto - sui soprusi dei governi, sulle autorità Europee, sulla truffa delle banche - ma in particolare sui vaccini. Che ritiene inutili, e dannosi, "perché non esiste nessuna emergenza". Mazzorato è uno che non si tira mai indietro. Dalla Lega l'hanno espulso perché quand'era sindaco (unico caso in Italia) aveva abolito la Tasi nel suo comune. E non era cresciuto in popolarità agli occhi del partito nemmeno quando partecipò ad una messa in suffragio di Erich Priebke, o sfilò in mutande a fianco dei risparmiatori traditi dalle banche. Oggi per Loris Mazzorato e la moglie era il temuto D-Day: il primo giorno in cui, in base al decreto Lorenzin, i bambini entrano all'asilo solo se hanno i certificati di vaccinazione in regola, mentre a quelli dai 6 ai 16 anni l'ingresso in classe non è vietato, ma le famiglie dovranno pagare le sanzioni.