Venezia 81: Trois amies, una commedia piccolina che guarda a Woody Allen ma senza raggiungerlo veramente

Venezia 81: Trois amies, una commedia piccolina che guarda a Woody Allen ma senza raggiungerlo veramente

Venezia 81: Trois amies, una commedia piccolina che guarda a Woody Allen ma senza raggiungerlo veramente Photo Credit: Ufficio Stampa Biennale Cinema


Il film mette in scena i drammi amorosi di tre donne adulte alle prese con amore, tradimenti e altri guai

La Francia arriva sul Lido di Venezia con “Trois amies”, commedia sentimentale in concorso alla Mostra del Cinema 2024. Il regista Emmanuel Mouret ha affermato di adorare i personaggi che sbagliano, quelli che ci riprovano e continuano a sbagliare, come Buster Keaton quando ripetutamente cade e si rialza ma che una caduta dopo l’altra continua ad andare avanti senza voltarsi indietro e senza dare la colpa a nessuno. La commedia è nella selezione ufficiale del concorso di Venezia 81.


LA TRAMA IN BREVE

Il film racconta la storia di tre amiche e delle loro relazioni. Joan, Alice e Rebecca sono grandi amiche ma anche molto diverse tra loro. Joan è sposata con Victor e ha una figlia. Quando capisce che non ama più suo marito, decide di lasciarlo. Victor sparisce dalla sua vita lasciandole un profondo senso di colpa. Alice invece, sta con Eric, anche tra loro sembra essersi esaurito l'amore ma per lei il matrimonio è una questione di razionalità. Infine Rebecca, spirito libero e passionale, preferisce le emozioni forti e i legami avventurosi. Sceglie relazioni segrete con uomini sposati, infatti è l'amante di Eric. Ma da quando Joan ha lasciato Victor e ha deciso di cambiare vita, anche l'amicizia tra le tre donne sembra subire uno scossone.


UNA COMMEDIA MORBIDA E INNOCUA

Si resta stupiti alla fine della visione di “Trois amies” sul fatto che una pellicola così umile, modesta e piccolina abbia avuto l’onore di essere inserita nel prestigioso concorso di Venezia. Nel complesso non è fatta male, anzi dopo un inizio un pò scarico riesce anche a funzionare bene. Ma forse meritava di essere preservata di più perché probabilmente potrebbe cadere nel dimenticatoio, divorata da altri film più potenti e ambiziosi. Il font con il quale il titolo appare sullo schermo sembra essere quello usato nelle commedie dell’ultimo Woody Allen e forse a tratti il film di Mouret sembra voler quasi guardare allo stile del regista americano, ma soltanto nell’idea perché nella sostanza manca il piglio e il guizzo tipico di Allen.

In “Trois amies” torna quello che abbiamo definito il leitmotiv che avvicina i primi film visti in questa 81esima edizione della Mostra del Cinema. Ossia i fantasmi che tornano in vita, o i vivi che aspettano di morire. Qui nella pellicola francese abbiamo lo spettro di un marito di una delle tre donne protagoniste che oltre ad avere il potere della voce narrante fuori campo, appare e scompare per parlare ancora con la sua dolce metà. Un film di dialoghi e di equivoci, di perturbazioni emozionali e di crisi amorose oltre che di mezza età. Innocuo, morbido e docile, alla fine “Trois amies” risulta gradevole e a tratti anche spassoso, sebbene una sforbiciata sulla lunghezza finale avrebbe giovato non poco.



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