02 giugno 2019, ore 21:00
Lo studio è stato presentato al Congresso dell'American Society of Clinical Oncology, la terapia riguarda i pazienti con mutazione dei geni Jolie
Per la prima volta una terapia innovativa migliora la sopravvivenza dei pazienti con tumore del pancreas metastatico. Si chiama olaparib, e nei pazienti con mutazione dei geni BRCA1 e/o BRCA2 - soprannominati geni 'Jolie', dal nome dell'attrice Angelina portatrice della mutazione - ha ridotto del 47% il rischio di progressione della malattia, 'rallentandola' e in pratica stabilizzandola. A due anni, il 22% dei pazienti trattati con olaparib risulta libero da progressione di malattia (rispetto al 9,6% di quelli trattati con placebo). Sono i dati principali dello studio internazionale di fase III POLO, presentati oggi in seduta plenaria al Congresso dell'American Society of Clinical Oncology (ASCO) e pubblicati sul New England Journal of Medicine Il nuovo farmaco, dunque, di fatto dimezza il rischio di progressione della malattia per questi pazienti, che presentano alcune specifiche mutazioni genetiche già riscontrate nei tumori dell'ovaio e della mammella. Ad oggi, trattamenti per migliorare la sopravvivenza di questi malati non si erano mai dimostrati efficaci. Lo studio ha coinvolto pazienti con tumore del pancreas e con la mutazione genica che avevano seguito per almeno 16 settimane chemioterapia di prima linea con derivati del platino senza progressione di malattia. I pazienti sono stati suddivisi: 92 sono stati trattati con olaparib e 62 con placebo. L'attuale standard di terapia nella malattia metastatica "offre una sopravvivenza libera da progressione di malattia in media di soli 6 mesi - spiega Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e coautore dello studio -. Fino a oggi, nessun trattamento di mantenimento nel tumore del pancreas aveva migliorato la sopravvivenza libera da progressione".