Turchia, riprendono a Istanbul i colloqui di pace tra Mosca e Kiev, in corso le indagini sull'avvelenamento di Roman Abramovic
29 marzo 2022, ore 07:21 , agg. alle 09:26
Le delegazioni tornano a incontrarsi per trovare un'intesa per il cessate il fuoco. Secondo il Financial Times nella bozza di accordo non compaiono più le richieste russe di "denazificare" e "smilitarizzare" l'Ucraina. Preoccupazione per quanto avvenuto ad Abramovich, avvelenato nel corso di un incontro formale lo scorso 3 marzo a Kiev. Forse intossicato da agenti chimici
Riprendono i colloqui di pace tra Russia e Ucraina e dopo due settimane i negoziatori torneranno a guardarsi in faccia. Alle 9,30 le delegazioni di Mosca e Kiev si ritroveranno a Istanbul, in Turchia, per cercare una soluzione che ponga fine al conflitto, a oltre un mese dall’inizio dell’invasione russa. L’accordo, se ci sarà, sarà il frutto di un compromesso che nessuno dà per scontato. “Non stiamo commerciando persone, terra o sovranità", ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. "L'obiettivo minimo saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco”, ha aggiunto. Più scettico il consigliere del ministero degli Interni ucraino, Vadym Denysenko, che vede difficile una svolta. I dubbi riguardano anche l’amministrazione americana: secondo quanto riporta la BBC, un funzionario del dipartimento di stato avrebbe espresso perplessità sulla volontà del Cremlino di scendere a patti per mettere fine alla guerra.
La bozza sul tavolo
Qualche segnale di distensione tra le due delegazioni sarebbe contenuta nella bozza per il cessate il fuoco alla quale starebbero lavorando i rappresentanti di Mosca e Kiev. Secondo 4 persone vicine ai negoziatori e citate dal Financial Times, nel documento non comparirebbero più le parole "denazificazione", "smilitarizzazione" e protezione legale per la lingua russa come condizioni poste dal Cremlino per far tacere le armi. Dalla bozza resta fuori uno dei punti più critici per l'Ucraina ovvero la rivendicazione delle regioni separatiste filorusse del Donbass e di Donetsk. Un tema, riferiscono le fonti al quotidiano, che potrebbe essere discusso in un colloquio tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quello russo Vladimir Putin.
L'avvelenamento di Abramovich
Sono in corso le indagini sul presunto avvelenamento dell’oligarca russo Roman Abramovich e di due negoziatori ucraini dopo un incontro informale fra le delegazioni di Ucraina e Russia il 3 marzo scorso a Kiev. Il fatto è stato segnalato inizialmente dal Wall Street Journal e confermato da un portavoce del miliardario. Il patron del Chelsea ha accusato diversi sintomi, fra i quali "desquamazione della pelle del viso e delle mani, occhi rossi" e una "profusa e dolora lacrimazione". Secondo il Financial Times avrebbe anche perso la vista per alcune ore e solo alcune cure mediche tempestive avrebbero scongiurato danni permanenti. Difficile stabilire cosa abbia provocato l’intossicazione, se sia trattato di un agente biologico o chimico oppure di una qualche forma di attacco con radiazioni elettromagnetiche. L'agenzia investigativa Bellingcat ritiene i sintomi compatibili con un avvelenamento con armi chimiche. Il fatto che la dose somministrata non sia stata letale fa pensare che si sia trattato di un avvertimento per Abramovich, forse da alcuni estremisti russi intenzionati a sabotare i colloqui di pace.