05 dicembre 2021, ore 15:54 , agg. alle 19:02
Il turismo alle prese con un mese cruciale: quello delle vacanze natalizie. A cominciare dall’Immacolata. "E' un ponte lungo ma abbiamo avuto meno prenotazioni di quelle che ci si aspettava. Siamo al di sotto del 30-40% rispetto al ponte del 1 novembre", dice Nicola Scolamacchia, vice presidente vicario di Assohotel-Confesercenti
Assohotel delinea le prospettive del settore del turismo alle prese con un mese cruciale: quello delle vacanze natalizie. A cominciare dall’Immacolata. "E' un ponte lungo ma abbiamo avuto meno prenotazioni di quelle che ci si aspettava. Siamo al di sotto del 30-40% rispetto al ponte del 1 novembre che è andato molto bene, dove abbiamo avuto quasi il sold out, mentre per questo ponte dell'8 dicembre abbiamo un tasso di occupazione delle camere negli alberghi tra il 50 e il 60%". Ad affermarlo all'Adnkronos è Nicola Scolamacchia, vice presidente vicario di Assohotel-Confesercenti.
Prenotazioni attese nelle città d’arte, ma molti alberghi non hanno più riaperto
Le prenotazioni erano attese in particolare nelle città d’arte, ma a influire è anche il fatto che "nelle principali città come Roma, Milano, Venezia – spiega Scolamacchia - tanti alberghi non hanno più riaperto: a Roma ad esempio circa 300 alberghi sono chiusi e questo equivale a un - 25% di capacità ricettiva". Pesa "l'incertezza per la variazione di norme legate al green pass negli alberghi, visto che non era richiesto fino al 6 dicembre", aggiunge. Non aiutano però anche “le notizie sull'aumento dei contagi e sulla variante omicron del Covid". All'inizio è stato fatto un "certo terrorismo mediatico sulla variante omicron come fosse pericolosissima e devastante”. E questo ha determinato "una frenata delle prenotazioni nel momento in cui sono uscite notizie allarmistiche che poi dopo qualche giorno sono state ridimensionate".
“Fiduciosi su Natale e Capodanno”
Congressi e meeting non rilevano una ripresa. Purtroppo, spiega Scolamacchia, "anche il turismo d'affari e congressuale, oltre a tutti i meeting aziendali, stanno risentendo molto della situazione. Il settore non si è mai ripreso come a livelli pre pandemici". Le prospettive sono rivolte a fine mese. "Siamo fiduciosi su Natale e Capodanno, laddove molte destinazioni nelle città ma anche al mare hanno in programma eventi che stanno provando a mantenere. Può essere una boccata di ossigeno per gli alberghi, certo siamo in apnea ma magari ogni tanto si riesce a tornare a galla e respirare", conclude Nicola Scolamacchia, vice presidente vicario di Assohotel-Confesercenti.