08 febbraio 2021, ore 11:18 , agg. alle 14:05
Indagini in corso a Palermo per ricostruire i contorni del delitto di Piera Napoli, 32 anni, tre figli, colpita a morte da più coltellate; il marito Salvatore Baglione, 37 anni, si è consegnato ai carabinieri e ha confessato; è in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato
Da tempo Piera Napoli, occhi grandi, bionda e la passione per quella musica che riempie le strade di tante periferie del Sud Italia, voleva lasciare quell’uomo, suo marito, padre dei suoi tre figli. Per loro, per quei ragazzini, però, non si era ancora decisa. Nonostante da tempo non avesse più vita, nonostante le aggressioni sempre più pericolose che un mese fa avevano spinto una vicina a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. In quest’occasione, però, Piera non aveva voluto denunciarlo, cosa che invece aveva un paio d’anni fa. Da allora da due anni, cioè, Piera e Salvatore Baglione, diventato da marito, carnefice, vivevano sotto lo sotto lo stesso tetto, da separati in casa. Con tre figli. Tre ragazzi di 11 e 13 anni, due dei quali gemelli.
Movente quasi certo, la gelosia
Salvatore Baglione ha trascorso la sua prima notte in cella; ha confessato di aver accoltellato Piera nel corso del lungo interrogatorio a cui è stato sottoposto nella caserma dei carabinieri del quartiere Uditore di Palermo. Si è presentato spontaneamente. Ora su di lui pesa l’accusa di omicidio volontario aggravato da crudeltà e futili motivi. La moglie è stata trovata nel bagno dell'appartamento, in un lago di sangue con diverse ferite di arma da taglio. Piera e Salvatore vivevano da separati in casa da due anni. Secondo quanto ha raccontato il padre della vittima, Carlo Napoli, Salvatore era molto geloso. Forse non digeriva la popolarità che Piera si era conquistata con la sua voce. Era molto conosciuta nel quartiere e anche altrove, riscuoteva simpatie e anche affetto, come testimoniano ora vicini e fan sui social. Lui la perseguitava secondo i racconti dei familiari. Ieri mattina, Piera gli avrebbe comunicato di volerlo lasciare. Secondo l'uomo, la donna aveva una relazione con un altro, da quattro mesi. L’ha accoltellata tante volte, mentre lei era in bagno. Poi, dopo averla uccisa, ha nascosto il coltello e si è ripulito, ha svegliato i figli e li ha portati dai nonni. Tornato in casa, si è preparato una valigia, ed è andato nella caserma Uditore, confessando di aver ucciso la moglie.
Piera, una vita per la musica
Cantava l’amore dei neomelodici, ma senza lo sfondo del grand guignol degli scontri tra bande criminali e l’esaltazione della malavita. Il discografico e proprietario dello studio di registrazione dove Piera ha lavorato negli ultimi cinque anni, Piero Sala l’ha definita sui social “una ragazza semplice e solare. Una persona veramente per bene”, e ha spiegato che i testi li scriveva lei e lui li musicava: “Brani che possiamo definire puliti. Si distingueva da tante persone legate a questo mondo. Non mi sarei mai aspettato che suo marito facesse una cosa del genere”, ha aggiunto
Sui social segnali inquietanti
La vittima, pochi giorni prima di morire aveva postato sul suo profilo Facebook una frase che assume un significato ancora più drammatico: "Vuoi che ti regalino dei fiori il 14 (San Valentino)? Muori il 13". Salvatore Baglione aveva invece pubblicato un post del profilo "Dna criminale": una frase che spicca sullo sfondo di una foto di Robert De Niro: "Il rispetto gran bella cosa, peccato che non tutti ne conoscano il significato". Sotto a queste pubblicazioni, tanti in queste ore i commenti, dagli insulti all’uomo al compianto espresso per la vittima.