Ucraina, Blinken a Mosca “Dica che non invaderà, truppe indietro e diplomatici ai tavoli”. Ma si teme l’attacco, tra i possibili obiettivi Kiev
17 febbraio 2022, ore 21:00
La replica della Russia è arrivata a stretto giro, sempre al Consiglio di sicurezza dell’Onu, bollando come "un'accusa infondata" le affermazioni degli Stati Uniti e degli alleati europei secondo cui Mosca sta cercando un pretesto per invadere l'Ucraina
L’ennesimo botta e risposta tra USA e Russia va in scena al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il vice ministro degli Esteri russo Sergey Vershinin ha respinto come "un'accusa infondata" le affermazioni degli Stati Uniti e degli alleati europei secondo cui Mosca sta cercando un pretesto per invadere l'Ucraina. "Penso che abbiamo avuto abbastanza speculazioni su questo", ha detto nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza Onu, di cui Mosca è presidente di turno. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che l'obiettivo degli Stati Uniti non è iniziare una guerra, ma evitarla e poi ha pungolato il governo russo “Può annunciare oggi senza equivoci che non invaderà l'Ucraina, affermandolo in modo chiaro al mondo e dimostrandolo rimandando le truppe, i tank, gli aerei negli hangar ed i diplomatici al tavolo negoziale". Ma lo stesso Blinken sembra crederci poco anche perché subito dopo ha aggiunto "La Russia potrebbe inventare attacchi terroristici, inscenare attacchi con droni contro i civili, un attacco con armi chimiche, rivelare false fosse comuni" e tra gli obiettivi Blinken ha indicato la capitale Kiev. Da giorni si insegue una soluzione diplomatica, i telefoni nelle cancellerie continuano a suonare, Draghi presto sarà a Mosca da Putin, oggi il ministro Di Maio ha incontrato il suo omologo Lavrov. Intanto i separatisti del Donbass hanno denunciato colpi di mortaio contro di loro e rivendicato di aver abbattuto il drone usato da Kiev, il governo ucraino ha denunciato a sua volta il bombardamento di un asilo.
CINA ATTACCA GLI USA E CRITICA ALLARGAMENTO NATO
La Cina ha accusato gli Stati Uniti, senza nominarli, di aver alimentato la tensione sull'Ucraina con l'allargamento della Nato "che va contro i nostri tempi". L'ambasciatore di Pechino Zhang Jun ha sottolineato "Niente accade senza una ragione. L'allargamento della Nato è una questione che non può essere ignorata di fronte alle tensioni in Ucraina - ha ribadito - La sicurezza regionale non può essere garantita attraverso l'espansione di un blocco militare. Questo vale per l'Europa come per altre regioni del mondo". E riferendosi implicitamente agli Stati Uniti, ha sottolineato che il mondo ha "un Paese che rifiuta di rinunciare alla sua mentalità da guerra fredda, che dice una cosa e ne fa un'altra per raggiungere la superiorità militare".
ZELENSKY, 'CHANCES INGRESSO NATO STANNO SVANENDO
Le chances dell'Ucraina di entrare nella Nato stanno svanendo. E' quanto ha ammesso in una nota il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, secondo cui dietro questo allontanamento di prospettive per Kiev "ci sono cause concrete: la resistenza della Russia e di alcuni Paesi membri dell'Alleanza". Non si tratta di un segreto, ha sottolineato il presidente, senza citare quei Paesi che frenerebbero. E i russi starebbero mantenendo le truppe ai confini per esercitare pressione per ottenere questo risultato.
DRAGHI, ZELENSKY HA CHIESTO AIUTO PER DIALOGO CON PUTIN
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – spiega il premier Mario Draghi – “ha chiesto la possibilità di riuscire a parlare con il presidente Vladimir Putin, di vedere se l'Italia avrebbe potuto aiutarlo, su questo fronte". Non sarà facile, ma l'obiettivo è quello: far sì che il presidente Putin e il presidente Zelensky si siedano attorno allo stesso tavolo. "Tutti i canali bilaterali, la Nato, l'Osce, il formato Normandia, sono tutti canali di dialogo che vanno utilizzati con la massima determinazione" conclude Draghi che presto volerà a Mosca da Putin.