Ucraina, Mattarella: “Nella stessa Carta Costituzionale c’è il riferimento alla pace e alla libertà”

Ucraina, Mattarella: “Nella stessa Carta Costituzionale c’è il riferimento alla pace e alla libertà”

Ucraina, Mattarella: “Nella stessa Carta Costituzionale c’è il riferimento alla pace e alla libertà”


Intanto sul fronte politico interno non si placano le polemiche sull'annunciata - poi congelata - visita di Matteo Salvini a Mosca. Lui, il Segretario del Carroccio, si difende così: “Sono pronto a tutto per la pace, e ho sempre agito alla luce del sole”

Un richiamo ai valori costituzionali della pace e della libertà arriva da Sergio Mattarella alla vigilia della Festa della Repubblica. E il riferimento all'invasione russa dell'Ucraina, che colpisce l'Europa intera, è esplicito da parte del presidente della Repubblica.


La Repubblica

"Sono trascorsi settantasei anni dal voto referendario con cui il popolo italiano sceglieva la Repubblica, inaugurando, dopo l'avventura del fascismo e la tragedia bellica, una nuova pagina della nostra storia", tiene a ricordare il capo dello Stato, in una lettera inviata ai prefetti. "L'Italia avrebbe poi, con la Carta costituzionale, edificato un riferimento sicuro su cui realizzare una nuova comunità, un programma esigente da attuare, all'insegna dei valori della pace e della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà sociale", prosegue. "Oggi, mentre il Continente europeo e' colpito dall'aggressione della Federazione Russa contro l'Ucraina - aggiunge il capo dello Stato -, la comunità nazionale, nella Festa della Repubblica, si raccoglie con orgoglio e convinta adesione intorno agli ideali che ne fondano l'identità e che costituiscono l'impegnativo orizzonte di quanti esercitano funzioni pubbliche".


I profughi

"Gli sforzi posti in essere in tutta la Penisola per accogliere i profughi provenienti dall'Ucraina - tiene a sottolineare Mattarella - sono stati l'esempio di un approccio coerente e virtuoso. Lo straordinario impegno del sistema di Protezione Civile, delle Prefetture, delle istituzioni regionali e locali e di tutte le componenti sociali coinvolte, testimonia il vissuto del popolo italiano e la concretezza dei valori costituzionali".


Draghi

Intanto, ieri, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha confermato la linea dell'Italia, al termine del consiglio europeo, che ha deciso l'embargo del 90% del petrolio russo. "Vladimir Putin non può vincere questa guerra e la pace la puoò decidere solo Kiev", ha confermato il premier. "Le sanzioni dureranno per molto molto tempo - ha avvertito -. L'Italia non esce assolutamente penalizzata dall'accordo sul petrolio. Anche per noi l'obbligo scatta entro fine anno".


Salvini

Sul fronte politico interno, non si placano, invece, le polemiche sull'annunciata - poi congelata - visita di Matteo Salvini a Mosca. Da Bruxelles, Draghi ieri si è limitato a far sapere che chiede e ha chiesto a tutte le forze politiche "trasparenza" sulle iniziative messe in atto, che possano inficiare l'azione del governo. Mentre continuano sui giornali le indiscrezioni, peraltro confermate dalla Lega, sugli incontri - sarebbero almeno quattro dall'invasione russa - tra Salvini e l'ambasciatore di Mosca a Roma, Sergei Razov, con gli attacchi del Partito Democratico e il Copasir che accende i riflettori sul consulente diplomatico di Salvini, Antonio Capuano. "Per la pace si lavora con ambasciatori e governi di tanti Paesi, alla luce del sole, comunicandolo anche a giornali e tivvù più volte, avendo come unico obiettivo la fine della guerra", risponde indirettamente a Draghi il segretario leghista, in una nota diffusa in mattinata. "Io l'ho fatto e continuerò a farlo, spero in compagnia di tanti colleghi che in questi giorni criticano e chiacchierano, ma per arrivare alla Pace non muovono un dito, preferendo parlare di armi e guerra", insiste Salvini. Il riferimento è alle aspre critiche del Pd. "Con Salvini c'è un’incompatibilità per quanto ci riguarda totale, che riemerge con i fatti di questi giorni", aveva affermato ieri il segretario dem Enrico Letta. "Mentre stavamo discutendo e decidendo l'unità degli europei per reagire all'invasione russa dell'Ucraina, Salvini con un non bene identificato consulente andava a cena dall'ambasciatore russo non si sa bene a fare che cosa. E' una vicenda grave che deve essere chiarita", aveva chiesto.


Gabrielli

"Simili iniziative dovrebbero essere prese a livello di leader di governo, non di leader di partito": la condanna nei confronti di Salvini arriva anche da Franco Gabrielli. il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla Sicurezza. "Penso che la considerazione come al solito più efficace l'abbia resa il presidente del Consiglio. Peraltro sono testimone di quando lo ribadì anche in sede di Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica - scandisce Gabrielli -: tutto è possibile purché si faccia nella massima trasparenza e nel rispetto dei ruoli che, soprattutto in momenti così complicati, tutti devono avere e, a maggior ragione, devono avere personaggi che hanno una responsabilità che deriva loro dall'essere leader di formazioni politiche". "Peraltro di formazioni politiche importanti - aggiunge Gabrielli -, che reggono il governo e che sono imprescindibili perché il Paese sia governato nel migliore dei modi".


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