Ucraina, ultimi tentativi di mediazione del presidente francese Macron, presto vertice Biden-Putin per evitare l'invasione
21 febbraio 2022, ore 08:30 , agg. alle 11:51
Dopo una giornata di colloqui telefonici, il capo dell'Eliseo è riuscito a strappare a Washington e Mosca il via libera a un nuovo vertice tra Biden e Putin. Unica condizione posta dall'amministrazione americana è che non scatti l'invasione da parte delle forze militari russe. Secondo l'intelligence, però, Mosca avrebbe già deciso di attaccare
Passano dall’Eliseo gli ultimi tentativi di mediazione per evitare l’escalation militare in Ucraina. Al termine di una girandola di colloqui telefonici nella giornata di domenica, il presidente francese, Emmanuel Macron, è riuscito ad ottenere il via libera da Mosca e Washington a un nuovo vertice tra il capo della Casa Bianca, Joe Biden e il numero 1 del Cremlino, Vladimir Putin. La condizione posta dall’amministrazione americana, però, è che non inizi l’invasione russa. Da giovedì scatteranno i preparativi del summit che presto “saranno estesi a tutte le parti in causa”. I colloqui non saranno facili, anche perché il presidente americano è convinto che la decisione di attaccare sia stata già presa. La sua vice Kamala Harris, dalla conferenza di Monaco sulla sicurezza, ha dichiarato che “l’Europa è sull’orlo di una guerra”. Sui media americani rimbalzano i report dell’Intelligence che rivelano come la macchina militare stia scaldando i motori. Secondo le fonti sul campo , la Russia avrebbe quasi il 75% delle sue forze convenzionali posizionate contro l'Ucraina, con 120 dei 160 gruppi tattici di battaglione pronti a scattare a circa 60 km dal confine ucraino. Mobilitati contro Kiev anche 35 dei 50 battaglioni per la difesa aerea, 500 tra caccia e caccia bombardieri nonché 50 bombardieri medio-pesanti.
Vertice Blinken-Lavrov
Dunque, saranno le prime azioni militari russe a bloccare i tentativi di dialogo tra Stati Uniti e Russia. “Noi crediamo che il presidente Putin abbia preso la sua decisione, ma fino a quando i tank non si muovono davvero e gli aerei sono in volo, utilizzeremo tutte le opportunita' e ogni istante a nostra disposizione per verificare se la diplomazia puo' ancora dissuadere Putin dall'andare avanti”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano Anthony Blinken che mercoledì incontrerà il ministro degli esteri di Mosca, Serghiei Lavrov.
Nel Donbass
Mentre si cerca una via diplomatica per evitare l’escalation militare, nel Donbass continuano gli scambi di accuse tra i miliziani filorussi e i militari di Kiev per le violazioni del cessate il fuoco. Secondo i separatisti, sono 66 quelle registrate nelle ultime ore e due persone sono morte per i bombardamenti. Si tratta di un civile e di un combattente secessionista. Intanto, sono oltre 61.000 i civili in fuga dalla regione ucraina del Donbass che sono riparate in Russia, nella regione di Rostov, dopo l'evacuazione ordinata venerdì dai leader delle autoproclamate repubbliche filorusse di Lugansk e Donetsk. Lo ha riferito il ministro russo per le emergenze, Alexander Chupriyan nel corso di una conferenza stampa.
"Rischio attentati"
Che le tensioni tra Stati Uniti e Russia siano ormai giunte al culmine, lo si coglie anche dall’avviso lanciato ieri dall’ambasciata Usa a Mosca agli americani presenti nel Paese. La rappresentanza diplomatica ha invitato a non frequentare luoghi affollati in questi giorni per non meglio precisati rischi di attentati in centri commerciali, stazioni ferroviarie e della metro e altri luoghi pubblici di affollamento nei maggiori centri urbani, in particolare nella Capitale e a San Pietroburgo. La nota aggiunge di tenersi lontano "anche dalle zone di elevata tensione lungo il confine fra la Russia e l'Ucraina" e di evitare di progettare piani di fuga che non coinvolgano il governo americano.