Ucraina, verso l'offensiva finale a Mariupol, il presidente Zelensky chiede armi all'Occidente
12 aprile 2022, ore 08:20
In un video messaggio diffuso nella notte, il leader ucraino ha chiesto ai Paesi occidentali nuove armi per rispondere all'offensiva russa. "chi non le fornirà sarà responsabile per i morti". Intanto il Battaglione Azov denuncia l'uso di armi chimiche a Mariupol
L’Ucraina si prepara all’offensiva finale nel Donbass e chiede più armi all’Occidente. In una video messaggio diffuso nella notte, il presidente Volodymyr Zelensky ancora una volta ha rivolto un appello alle cancellerie che supportano il governo di Kiev. "Presto sarà necessario un maggiore supporto militare. Le vite degli ucraini si stanno perdendo, vite che non possono più essere restituite. E questa è anche responsabilità di coloro che ancora conservano nel proprio arsenale le armi di cui l'Ucraina ha bisogno. Responsabilità che rimarrà per sempre nella storia. Se avessimo jet, veicoli corazzati pesanti, artiglieria – dice - saremmo in grado di porre fine a questa guerra”. Il leader ucraino ha anche lanciato l’allarme sicurezza per le zone abbandonate dalle forze occupanti". Secondo Zelensky, infatti, nelle regioni del Nord sono state lasciate centinaia di migliaia di bombe inesplose e mine con la precisa volontà di provocare il maggior numero di vittime e di mutilazioni possibili
Le armi chimiche a Mariupol
Le truppe russe continuano a riposizionarsi nel campo di battaglia. Secondo il Comando operativo su delle Forze armate ucraine, le truppe di Mosca starebbero occupando la parte meridionale del fiume Bug e al confine con la regione di Kherson. Ma è attorno a Mariupol che si concentra l’offensiva russa, principale obiettivo per chiudere la partita nel sud del Paese. Per questo si teme che l’Armata rossa possa utilizzare anche armi chimiche. Secondo il Battaglione Azov, nella città sarebbero state già impiegate armi vietate. In particolare un drone avrebbe lanciato sostanze tossiche e almeno tre persone avrebbero presentato segni di avvelenamento chimico. Lo stesso Presidente Zelensky, nella notte aveva manifestato le sue preoccupazioni per l’impiego di bombe non convenzionali, senza però confermare l’effettivo utilizzo a Mariupol. Anche gli Stati Uniti per il momento evitano di prendere una posizione chiara. “Siamo al corrente di notizie che circolano sui social media secondo cui le forze russe hanno dispiegato una potenziale arma chimica a Mariupol. Non possiamo confermarlo al momento ma continuiamo a monitorare la situazione da vicino", ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby.
"Oltre 10mila vittime civili"
Dopo settimane di bombardamenti, a Mariupol la situazione resta drammatica. Per la popolazione che resiste all’assedio scarseggiano cibo e acqua mentre la situazione sanitaria rischia di precipitare per i tanti corpi abbandonati per le strade. Secondo il sindaco della città, ' Vadym Boychenko, sarebbero oltre 10 mila i civili morti.
I crimini di guerra
Si continua a indagare sui presunti crimini di guerra compiuti dalle truppe occupanti in Ucraina. Secondo la procuratrice generale del Paese , Iryna Venediktova, al momento sono oltre "5.800 i casi segnalati. "Qui stiamo ancora riesumando cadaveri dalle fosse comuni" per quelli che "non sono solo crimini di guerra ma anche crimini contro l'umanita'". Per il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Ned Price, “se le prove ci diranno che Putin è responsabile di crimini di guerra, sarà perseguito per questo".