Ue: prima udienza a Bruxelles sul Qatargate, restano in carcere Panzeri e Giorgi
Ue: Qatargate, restano in carcere
14 dicembre 2022, ore 19:45
La decisione sull’ ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Eva Kaili, rinviata al 22 dicembre
L'ex eurodeputato Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, compagno di Eva Kaili, resteranno in carcere. Lo hanno stabilito i giudici della camera di Consiglio del Tribunale di Bruxelles, al termine della prima udienza sul Qatargate. Per il quarto fermato, Nicolò Figà-Talamanca è stato disposto il regime di sorveglianza elettronica. Per quel che riguarda l’ ex vicepresidente del Parlamento Europeo, Eva Kaili, la decisione sulla detenzione è stata rinviata al 22 dicembre. Tra un mese tutti i quattro dovranno comparire di nuovo in tribunale. Intanto, si è appreso che l’inchiesta belga sui presunto fondi dal Qatar è stata avviata dopo un’ operazione dei servizi segreti europei. Una delle ipotesi, a cui stanno lavorando i magistrati belgi, è che ci possano essere europarlamentari pagati per favorire gli interessi dell'emirato a Bruxelles. Gli inquirenti hanno scoperto che parte dei contanti trovati finora sono stati emessi in Belgio. Inoltre, sulla base di un ordine di investigazione europeo, una specie di richiesta di rogatoria, la Procura di Milano nei giorni scorsi ha disposto perquisizioni nell'abitazione in provincia di Bergamo di Antonio Panzeri e famiglia, dove sono stati trovati 17mila euro in contanti. Invece, 20mila euro in contanti sono stati trovati nella casa di Abbiategrasso, nel Milanese, di Francesco Giorgi, ex assistente di Panzeri. In corso accertamenti bancari su conti riconducibili alla famiglia Panzeri, a Francesco Giorgi e a Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati, rilasciato su cauzione dopo l’arresto avvenuto il 9 dicembre. Sui conti di Panzeri, da quanto trapela, non sarebbero state segnalate operazioni sospette da parte di istituti di credito.
Rivelazione della stampa belga
"Non voglio dire che tutto il Parlamento Europeo sia coinvolto nello scandalo ma la polizia del Beglio secondo me ha delle informazioni anche su un altro Paese". Così Christophe Berti, il direttore del quotidiano belga Le Soir, che ha fatto scoppiare il Qatargate. Secondo le indiscrezioni emerse in questi giorni, il secondo Paese coinvolto nello scandalo potrebbe essere il Marocco. L'inchiesta per sospetta corruzione legata a fondi arrivati dal Qatar sarebbe partita da un'indagine condotta dalla Sureté de l'Etat, il servizio segreto del Belgio, in collaborazione con i servizi di intelligence di altri 5 Paesi europei.