Ue, si discute invio tank a Kiev. Mosca, sbricioleremo le armi dei Paesi occidentali
23 gennaio 2023, ore 13:30
In Italia, intanto, alla Camera esame del decreto Ucraina, il via libera prolungherà a tutto il 2023 l’autorizzazione al governo per l’invio di aiuti militari a Kiev
Nessuna decisione oggi su nuovi aiuti militari a Kiev al consiglio affari esteri di Bruxelles ma si parlerà dell’invio di carri armati e l’Alto rappresentante europeo degli esteri, Borrell, spera di raggiungere un’intesa politica. E’ necessario superare la resistenza di Berlino che, in quanto produttrice dei Leopard chiesti da Zelensky, deve dare il suo via libera anche al trasferimento dei tank da parte di altri paesi. La Polonia ha fatto sapere che potrebbe inviare quei carri armati anche senza il permesso della Germania, poi il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha spiegato “Chiederemo a Berlino l’ok all’invio dei Leopard a Kiev”. Il viceministro degli esteri russo Ryabkov minaccia: sbricioleremo tutte le armi che i Paesi occidentali forniranno all'Ucraina. E il Cremlino avverte: "I Paesi europei che contribuiscono direttamente o indirettamente a inondare l'Ucraina di armi, ne sono responsabili". In Italia nell'Aula della Camera è in corso la discussione sul decreto che prolunga per tutto il 2023 l'autorizzazione al governo a inviare armi a Kiev.
IL PRESSING UCRAINO
L'Ucraina ha bisogno di diverse centinaia di carri armati per vincere. Lo ha affermato il capo dell'ufficio del presidente, Andriy Yermak, su Telegram, come riporta Ukrinform. "Abbiamo bisogno di diverse centinaia di carri armati, non di 10-20. Il nostro obiettivo sono i confini del 1991 e la punizione del nemico che pagherà per i crimini", ha sottolineato. L'adesione dell'Ucraina all'Ue, gli aiuti militari ed i carri armati, le sanzioni alla Russia incluso nell'industria missilistica e nella sfera nucleare sono i temi della "mia agenda" al Consiglio Affari esteri. Lo ha dichiarato su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che parteciperà alla riunione collegandosi con il Cae a Bruxelles su invito dell'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell. "Abbiamo bisogno di passi coraggiosi, decisivi e audaci per garantire la vittoria dell'Ucraina nel 2023", ha aggiunto Kuleba.
LAVROV, GUERRA CON OCCIDENTE DIVENTATA QUASI REALE
La doppia strategia di Mosca traspare, plastica, dalle dichiarazioni dei vertici. Anche oggi. Da un lato, come visto, le minacce e gli avvertimenti all’occidente sugli aiuti militari a Kiev. La guerra tra Mosca e l'Occidente non può essere più classificata come "ibrida" ed ora è "quasi reale", ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in una conferenza stampa dopo i colloqui con il suo omologo sudafricano, Naledi Pandor. Dall’altro la via diplomatica rilanciata sempre dal ministro Lavrov, che torna ad accusare gli ucraini di averla accantonata. Le autorità ucraine "devono capire che più a lungo rifiutano i negoziati, più difficile sarà trovare una soluzione" alla guerra, ha sottolineato Lavrov. "Noi, come ha detto il presidente (Vladimir Putin, ndr), non rifiutiamo i negoziati", ha ribadito Lavrov.