Ultime notizie sul coronavirus, troppo stress? Spegni la televisione e accendi la radio

Ultime notizie sul coronavirus, troppo stress? Spegni la televisione e accendi la radio

Ultime notizie sul coronavirus, troppo stress? Spegni la televisione e accendi la radio


14 novembre 2020, ore 12:46

Ascoltare invece di guardare, come difendersi dal bombardamento mediatico, quando le immagini choc sulla pandemia finiscono per alimentare una psicosi collettiva

Siamo sinceri, dobbiamo ammetterlo, siamo tutti stressati dalle notizie sulla pandemia. C’è chi passa la giornata abbracciato al televisore, rivedendo le stesse immagini, riproposte all’infinito dai media, o chi rifugge dall’informazione, con l’intento di restare all’insaputa di tutto. Impossibile. Siamo immersi in un clima di paura, alimentato dalle sequenze di immagini (su pronto soccorsi, ospedali, siringhe, tamponi, pazienti intubati, morti, bare) proposte, quotidianamente, dai telegiornali e dai palinstesti televisivi. Tutti i programmi sono infarciti di notizie, aggiornamenti, commenti, approfondimenti e scoop sul coronavirus, a cui vengono accostate immagini diverse ma, in realtà, sempre le stesse. Aiuto!!!!!!!!!!!

Difendere la mente per non essere sopraffatti dall’ansia e dalla paura

Il problema dell’effetto delle immagini, legate alla pandemia, sulla nostra mente è legato non solo ai contenuti, ma anche alla quantità. Superata una certa soglia, diventa difficile per il nostro cervello processare tutti questi fotogrammi “emotivi”, per poi smaltirli. Fino a che punto ne è consapevole l’ignaro telespettatore? Tutto ciò che passa davanti ai nostri occhi deve essere processato dal cervello, vale a dire digerito, come un pasto. In caso di choc, l’immagine che lo ha provocato rimane impressa nella mente come un marchio a fuoco, senza poter essere cancellata. Un esempio per tutti. Potremo mai dimenticare le immagini del crollo delle Torri Gemelle? No. Assolutamente no. E allora, perché vedere mezzi militari in fila con le bare dei morti per Covid a Bergamo? E non una volta, decine di volte, in un solo giorno. E’ un esempio paradigmatico. Le stesse immagini, riproposte in sequenza, per tutto il giorno o per più giorni, rimangono stampate in modo indelebile nella memoria collettiva. E’ così che si presta il fianco e si alimenta una, conseguente, psicosi collettiva. Questo ci fa capire quanto la nostra mente sia "una bambina" fragile, quanto debba essere difesa. Come? Spegnendo la televisione.

La radio, culla e filtro dell’informazione, per digerire le notizie sulla pandemia

Ascoltare e vedere, sono due facoltà che attengono a canali molto diversi. Non a caso le mamme una volta, fino al Novecento, addormentavano i bambini raccontando le favole. Ora i piccoli guardano la tv o i video sul telefonino. Non è la stessa cosa. La voce, culla dell’anima, rappresenta un filtro molto importante. Nulla si frappone tra la vista e le immagini nel telespettatore passivo, per questo nel fruitore di notizie impreparato, possono avere l'effetto di un coltello nella schiena. Se poi c'è un montaggio, più o meno consapevolmente, volto a innescare una reazione, le immagini possono creare un vero e proprio choc emotivo.

La voce informa e definisce ciò che accade attraverso un percorso comunicativo “altro”

La radio amica, grazie all’assenza di immagini, si pone come un argine ”buono” tra la notizia e l’ascoltatore. Ecco un ottimo consiglio. Se siete davvero stressati e siete stufi di essere bombardati da immagini raccapriccianti su malati, morti e bare, spegnete la televisione e accedete la radio. Magari utilizzando come supporto proprio la tv. La radio per sua natura punta su una informazione più snella e chiara, ciò consente di sapere tutto in poco tempo, senza creare ansia e, nell’eventualità, choc di vario ordine e grado. Questa è la migliore ricetta per la sopravvivenza, in questo periodo di buio profondo. Tra tutti i media spicca, per aver sposato un tipo di informazione priva di connotati volti ad alimentare l’attuale clima di paura, Rtl 102.5. Provare per credere. Anzi, ascoltare per credere.


Argomenti

  • covid
  • informazione
  • media
  • radio
  • tv