14 agosto 2023, ore 15:14
Nel paese in Val di Susa strade invase da fango e detriti, dopo che un nubifragio e una piccola frana hanno ingrossato un torrente. Tutte salve le persone, ma ci sono cento sfollati. Controlli per verificare la sicurezza dei ponti
UN MARE DI FANGO E DETRITI
Adesso a Bardonecchia è tornato il sole. Ma si sono vissute ore di paura. Le immagini amatoriali che hanno ripreso lo tsunami di fango che ha invaso la parte bassa del paese in Val di Susa sono impressionanti. Tutto è successo all’improvviso nella tarda serata di ieri. Dal monte Frejus, si è staccata una frana in seguito a un nubifragio. I detriti hanno invaso un torrente. Che si è ingrossato notevolmente e in prossimità di Bardonecchia è letteralmente esploso: un mare di fango è schizzato in alto, qualcuno racconta di aver visto un’onda alta sette metri. La melma ha poi invaso le strade, trascinato via decine di auto, provocato danni ingenti ad abitazioni e fabbriche. In quel momento a Bardonecchia era in corso la festa del paese: i volontari della Protezione Civile – arrivati per regolare il traffico e il flusso di persone – sono subito stati dirottati sulla sicurezza dei cittadini. In un primo momento cinque persone risultavano disperse, poi però sono state trovate e salvate. Ora si lavora per spazzare via i detriti, ripulire le strade, mettere in sicurezza i ponti. E inizia la conta dei danni, che sono ingenti. Inagibile il Commissariato di Polizia, invaso dalla piena anche l’Hotel “La Betulla”.
SFOLLATI E DISAGI
Centoventi persone, per precauzione, sono state fatte allontanare dalle loro abitazioni. Gli sfollati sono stati ospitati in un campo allestito dalla Croce Rossa e in alcuni alberghi e gradualmente vengono autorizzati a rientrare a casa. In paese si sono registrati problemi nell’erogazione di energia elettrica e di acqua potabile. Alcuni turisti hanno deciso di lasciare il paese, anche se adesso l’emergenza è superata. Nei video postati sui social, e già diventati virali, si vedono alcune persone mettersi in fuga mentre alle loro spalle arriva l'ondata di detriti che travolge una cabina di ferro e alcuni alberi che trova davanti a sé. "Scappate, andate via", dicono alcuni residenti a chi si trovava nella zona. In altri video e foto si vede la piena del Rio Merdovine che trascina anche alcune auto.
IL RACCONTO DEI TESTIMONI
"Questo torrente ha sempre dato problemi. Una volta quando c'era la caserma degli Alpini il lavoro più grosso era quello di riportare il vecchio ponte di legno, che finiva trascinato giù dalla corrente, nella sua posizione originaria. Adesso il ponte è di cemento ma i problemi ci sono lo stesso, se non peggiori". Lo dichiara Giampiero Baietto, proprietario di un appartamento in via Papà Giovanni XXIII. Una coppia di coniugi racconta: “C'è stato un boato fortissimo. Poi è arrivato il panico. C'era gente che scendeva lungo la strada e diceva di non salire. Altri che salivano e dicevano di non scendere. Siamo rimasti bloccati fino a quando non ci è arrivata la voce che più sopra, oltre il primo ponte, il percorso era agibile”.