Un imprenditore australiano propone un'Olimpiade per gli atleti dopati
26 giugno 2023, ore 08:00
“Noi siamo moralmente onesti” ha detto l’umo d’affari australiano che vuole lanciare un’Olimpiade per i dopati
Restituire a Ben Johnson il record dei 100 con 9''79, ma anche riabilitare, nel ciclismo Lance Armstrong. E' il sogno di Aron D'Souza, un imprenditore di Melbourne, in Australia, che sogna di poter organizzare un’Olimpiade del doping. L’uomo d’affari è già al lavoro e ha annunciato che si chiameranno “Enanched Games”, e sarebbero le più eclatanti pseudo-Olimpiadi della storia dello sport, che dovrebbero svolgersi nel dicembre 2024, ovvero pochi mesi dopo i Giochi Olimpici ufficiali, ovvero quelli che si terranno a Parigi. L’intenzione di D’Souza è quello di portare in gara tutti gli atleti disposti a gareggiare senza alcun controllo antidoping, in modo da consentire a chiunque di far uso di sostanze farmaceutiche e chimiche per incrementare le prestazioni.
La legittimità del doping
L’imprenditore australiano, nato a Melbourne, ma operante a Londra, è il presidente di Enanched Games, ovvero un'associazione di atleti, medici e scienziati che sostiene la legittimità dell'uso del doping. Fino ad oggi mai nessuno aveva osato così tanto e al netto dei calcoli di marketing, D’Souza in una conferenza stampa ai media australiani ha sostenuto: "Siamo moralmente onesti". Per contro, Anna Meares, capodelegazione dell'Australia a Parigi '24 ha sostenuto: "Pare uno scherzo, ma è invece un'idea pericolosa e ingiusta". Ma D'Souza insiste sottolineando di avere già avuto il sostegno di due atleti di rilievo internazionale. Ma c’è di più. L’uomo d’affari dà per scontato che questo sogno si avveri e conta di portare alla prima Olimpiade dei dopati circa duemila atleti. A disposizione ci sarebbe un budget milionario e che dunque non sarebbe un problema trovare una città ospitante.
Le discipline ammesse
L’uomo d’affari ha già predisposto tutto e per le prime “Enanched Games”, ci saranno cinque discipline ammesse: atletica, nuoto, pesi, ginnastica e sport da combattimento.
Le convinzioni
"Il modello delle Olimpiadi si è rotto”, sostiene D'Souza “Il Cio è uno stato a partito unico da oltre 100 anni, e ora ha un partito d'opposizione: siamo pronti alla battaglia". L’ideatore delle olimpiadi del doping è convinto che "gli atleti sono adulti e hanno il diritto di fare con il proprio corpo ciò che desiderano: il mio corpo, la mia scelta; il tuo corpo, la tua scelta. Nessun governo, nessuna federazione sportiva paternalistica, dovrebbe prendere tali decisioni per gli atleti, in particolare per quanto riguarda i prodotti regolamentati e approvati dalla Food and Drugs".
Il sito
Il sito di Enanched Games riporta una serie di record sportivi annullati dopo squalifiche doping, ma che questi Giochi del doping rispondono a una curiosità: "Non è solo una questione di riuscire a superare i 100 metri di nove secondi, sono sicuro che lo faremo. Voglio vedere un record mondiale stabilito a 40, 50, 60 anni. La medicina delle prestazioni è la via per la fonte della giovinezza. E niente migliorerà la produttività della nostra società più della prevenzione dell'invecchiamento", sostiene D'Souza. Difficile dire se l'idea andrà in porto. Al momento l’uomo d’affari di Melbourne è riuscito a suscitare l'interesse dei media.