22 agosto 2023, ore 10:00
L'autrice, morta prima di vincere lo Strega, ha lasciato un testamento meraviglioso per sè e per la figlia Daria, disabile dalla nascita
Come d'Aria lascia senza fiato
Ada D'Adamo ci ha lasciato e lo ha fatto, a causa di un tumore, prima di sapere di essere la vincitrice del Premio Strega. Ha saputo solo di essere tra i finalisti. Sul palco, a festeggiare la vittoria, c'era il marito, Alfredo Favi, a cui la scrittrice ha lasciato l'eredità più importante, la figlia Daria, disabile dalla nascita. In Come d'Aria, gioco di parole con il nome della ragazzina, edito da Elliot, Ada D'Adamo, che è stata danzatrice prima che autrice, lascia una lettera testamento alla figlia, una lettera che toglie letteralmente il fiato. L'autrice spiega che a far nascere Daria è stata una mancata diagnosi e non ha timore di rivelare che, se avesse saputo, avrebbe scelto probabilmente di rinunciare alla figlia. Quante volte sentiamo dire che la disabilità può essere un dono, può mettere alla prova la nostra forza. Ada D'Adamo ci spiega che non è esattamente così, anche se certo non mancano i momenti felici.
Il mondo dentro e il mondo fuori
In Come d'Aria, Ada D'Adamo racconta tutte le difficoltà di crescere un figlio disabile, che resta totalmente dipendente da chi lo accudisce, e quelle del non potersene più occupare come prima a causa di una grave malattia. Il mondo dentro casa diventa un microcosmo fatto di riti, scoramento, paure e tanto amore. E poi c'è il mondo fuori, quello degli ospedali, degli ambulatori, dove si incontrano tante famiglie diverse segnate dalla disabilità. Madri sfatte, stanche, che si trascinano giorno dopo giorno perdendo ogni giorno un po' di forza. Non voglio essere così!, grida Ada, che cerca di dare un senso a quanto le è accaduto. Nel libro emerge il forte legame, simbiotico, tra la madre e la figlia e poi, inevitabile, il pensiero del dopo. Che ne sarà di questa ragazza disabile così fragile? Le parole di Ada D'Adamo escono dal suo cuore e dalla sua testa e sono così vere che lasciano attoniti, sono così profonde che spingono a pensare, sono così dirette che spaventano. In fondo può capitare a tutti, è solo la ruota del destino. Ada, mi permetto di darti del tu, del considerarti vicina. Te ne sei andata ma le ore passate in compagnia delle tue parole resteranno marchiate a fuoco dentro di me e credo dentro qualsiasi lettore.