11 luglio 2023, ore 12:30
Il romanzo racconta la storia di amicizia tra Francesca, di famiglia borghese, e Maddalena, detta la malnata perchè si crede porti sfortuna
La malnata
Monza, 1936. Due ragazzine, sul greto del fiume Lambro, devono nascondere il cadavere di un uomo. Inizia così, con una scena di forte impatto emotivo, il romanzo La malnata della sorprendente esordiente Beatrice Salvioni, pubblicato dalla casa editrice Einaudi. Basti pensare che il libro è in corso di traduzione in 32 lingue. Niente male per un'opera prima. L'ambientazione è nell'era fascista, nella città natale della scrittrice. Il racconto ci viene fatto in prima persona da Francesca, adolescente di famiglia borghese, per cui le regole di comportamento sono ferree e le frequentazioni obbligate. Francesca resta affascinata da una ragazza molto diversa da lei: Maddalena, la malnata appunto, che si dice porti sfortuna perchè la sua vita è stata costellata da eventi talvolta drammatici. Questa diceria, così crudele, non fermerà Francesca, determinata a entrare nella cerchia della ribelle.
Un'amicizia oltre gli schemi
Le due ragazze inizieranno prima ad annusarsi, poi a frequentarsi, rompendo gli schemi sociali e le convenzioni che le imprigionano. Sì, perchè Maddalena è innanzitutto una femminista ante litteram, una donna che vuole autodeterminarsi, che decide di non stare nel luogo, angusto, in cui la società relega il sesso femminile. Una che vendica i soprusi perchè non accetta che la forza e il pregiudizio possano fare del male. La scrittura di Beatrice Salvioni è limpida, accattivante, affascinante. Le pagine scorrono una dopo l'altra senza fatica e si fa sempre più forte il desiderio di sapere dove ci condurrà la storia. Sullo sfondo un contesto storico particolare, quello che precede la Seconda Guerra Mondiale, durante la guerra di Abissinia. Un contesto in cui i fascisti si stanno facendo strada e stanno mostrando il loro volto più duro, il loro machismo, il loro razzismo.
L'autrice
Beatrice Salvioni, classe 1995, si è laureata in filologia moderna e diplomata alla scuola di scrittura Holden di Torino. Vincitrice del Premio Calvino Racconti con Il volo notturno delle lingue mozzate, è riuscita nell'impresa di esordire con un romanzo bellissimo e che avrà lunga fortuna. Racconta di aver praticato scherma medievale e di aver scalato il Monte Rosa. Con La malnata è riuscita nell'impresa di scalare anche i nostri cuori di lettori.