03 dicembre 2020, ore 16:00 , agg. alle 18:20
I genitori sono una coppia con problemi di fertilità, che si è rivolta in un centro specializzato di ispirazione cristiana
Quali sono i confini della scienza? E quali sono i confini oltre i quali un individuo può spingersi, pur di ottenere ciò che vuole e che la natura nega, vale a dire un figlio? Ovviamente non vi è una risposta univoca. In realtà la risposta risiede nella domanda, poiché invita alla riflessione, affinché ognuno, nel proprio intimo possa trovare una dimensione in cui mettere dei paletti. Non resta, dunque, che riportare i fatti, di un evento in cui molti vedranno risvolti positivi per le coppie non fertili e molti altri mostreranno orrore, sottolineando la perdita della “sacralità” della vita. E in ogni caso è meglio astenersi dalle critiche, l’argomento è troppo delicato, troppo personale.
Negli Stati Uniti è venuta alla luce Molly, nata da un embrione congelato da oltre 27 anni
Molly Everette Gibson è venuta alla luce grazie ad un embrione congelato 27 anni e mezzo fa. La mamma, Tina, insegnate di scuola elementare ha 29 anni e vive in Tennessee con il marito 36enne, analista di cybersicurezza. Tra la donna e la piccola vi sono solo 18 mesi di differenza, se si tiene conto della data di congelazione dell’embrione. La notizia è stata riportata dal 'New York Post'. Il record precedente apparteneva alla stessa coppia, che aveva fatto nascere nel 2017, da un altro embrione sempre risalente al 1992, la sorella di Molly, Emma, che aveva trascorso in freezer 24 anni. Entrambi gli embrioni erano conservati in un centro no profit che li ha poi donati alla coppia con problemi di fertilità, balzata agli onori delle cronache, perché entrambe le gravidanze, nonostante la datazione degli embrioni, sono state portate avanti con successo.
Sotto i riflettori il National Embryo Donation Centre di Knoxvill, parla la direttrice scientifica
Emma e Molly sono sorelle, non soltanto perché sono state partorite dalla stessa madre, ma perché condividono il patrimonio genetico, infatti sono nate da embrioni lasciati dalla stessa coppia, donati alla NEDC nell'ottobre del lontano 1992, quando la loro futura mamma, Tina Gibson, oggi ventinovenne, non aveva ancora compiuto i due anni di età. Il National Embryo Donation Centre di Knoxville, in Tennessee, è un centro no profit di ispirazione cristiana che raccoglie gli embrioni donati da genitori biologici che si sono sottoposti a fertilizzazione in vitro ma che poi decidono di non utilizzarli. Il centro poi a sua volta dona gli embrioni a coppie con problemi di fertilità. Delle oltre mille gravidanze ottenute dall'associazione solo due, che si riferiscono a Molly e Emma, sono state ottenute da embrioni così 'vecchi'. "Se vengono conservati correttamente pensiamo che possano essere conservati indefinitamente. Ora sappiamo che possono durare almeno 27 anni e mezzo, e probabilmente anche più a lungo"- ha affermato la direttrice scientifica del centro, Carol Sommerfelt. Fondata circa 17 anni fa l'associazione è riuscita a far adottare oltre mille embrioni e ha anche un profilo di 200-300 donatori, con la storia della famiglia e dettagli che possano preannunciare compatibilità con chi adotta. Il National Embryo Donation Center conserva solo gli embrioni congelati che le coppie che seguono un percorso di procreazione assistita decidono di donare, perché inutilizzati.