Una Corsa Rosa fuori dall’ordinario
10 maggio 2024, ore 17:45 , agg. alle 17:58
Giro d’Italia, 7a tappa, tra Foligno e Perugia un cronometro da battere
La cronotappa
Il Giro d’Italia ha due tappe a cronometro. Vuol dire che i ciclisti partono scaglionati, a distanza di uno o tre minuti, a seconda del posizionamento in classifica, e percorrono un tracciato sensibilmente più breve di quelli soliti spingendo al massimo. Quella di oggi è la settima tappa della corsa rosa. si sviluppa tra Foligno e Perugia, è lunga 40,6 km, e si snoda nella campagna umbra.
Sul tracciato di gara
In questa particolare occasione, abbiamo avuto la possibilità di percorrere il tracciato di gara con l’opportunità di capirne la difficoltà e immedesimarci sempre di più in questo evento. Di solito, chi è al seguito della corsa, ma non direttamente collegato ai ciclisti, raggiunge il traguardo con percorsi più brevi e veloci per anticipare l’arrivo della gara. Invece oggi, con il nostro Toyota siamo partiti e subito ci siamo calati nella dimensione agonistica.
I punti di interesse
La strada si rotola tra le colline dolci di questa parte di Umbria. Qualche curva e saliscendi per sfiorare il primo borgo, arroccato e antichissimo, di Spello. Poi, direzione Assisi, ma in questo caso la città del Poverello è solo nominata, perché passa per una frazione, chiamata Santa Maria degli Angeli, dove c’è la prima tappa cronometrica, ovvero il rilevamento del tempo. Non si tratta di un posto particolarmente significativo, se non per il fatto che nella basilica, che dà il nome al comune, è contenuta la famosa cappella della Porziuncola, dove, nel 1226, morì San Francesco. Dal tracciato è visibile solo la cupola della basilica riconoscibile dalle transenne che la avvolgono, da quando fu danneggiata dal terremoto del 2016. La nostra passeggiata fatta di morbide salite e curve più o meno strette si apre su una strada solitaria, salvo qualche palloncino rosa o pochi appassionati che hanno sistemato una sdraietta sul ciglio della strada, in attesa di vedere il passaggio degli atleti.
L’arrivo
Tutto cambia quando all’orizzonte, in posizione abbastanza sopraelevata, si inizia a vedere il profilo della città del traguardo: Perugia. È proprio allora che tutto cambia. Si modifica il tracciato, aumenta la pendenza, la strada si restringe, e i bordi del percorso si riempiono di persone appassionati e curiosi, già caldi e festanti che ci incitano a suonare il clacson per salutarli. Mano mano che si sale la pendenza diventa asperità, la difficoltà aumenta, ma il traguardo si avvicina. Si entra in città, uno scrigno medievale di rara bellezza. Le stradine sono quelle dei borghi: strette e inclinate. Noi molliamo la macchina poco prima della linea del traguardo, che raggiungiamo con una comoda scala mobile. Arriviamo a piazza IV Novembre, una delle piazze più antiche e suggestive del capoluogo umbro. Palazzo dei Priori e la Cattedrale di San Lorenzo fanno da perimetro alla Fontana Maggiore monumento simbolo di Perugia, che diventa perno attorno al quale si è momentaneamente sistemato il villaggio rosa, miraggio dei ciclisti di questa tappa del Giro d’Italia.