Una maratona estrema di montagna provoca 21 morti in Cina; i partecipanti colti di sorpresa dal maltempo
23 maggio 2021, ore 19:30 , agg. alle 10:57
Un repentino cambiamento delle condizioni del tempo ha provocato 21 morti durante una maratona estrema di montagna in Cina
È tragico il bilancio di una maratona estrema disputata in montagna, nel sito turistico Yellow River Stone Forest nella contea di Jingtai, Baiyin City, nella provincia di Gansu nella Cina nord-occidentale, 21 atleti sono morti a causa dell’improvviso maltempo. Alla gara partecipavano 172 persone. Una maratona di 100 chilometri tra le montagne, ma l’improvviso cambiamento del tempo con pioggia ghiacciata, grandine, vento forte e un calo della temperatura ha provocato ventuno vittime tra i partecipanti. I soccorritori, ben 1200, hanno impiegato 24 ore per completare la missione di salvataggio degli atleti che hanno vissuto momenti di terrore lungo il percorso. Il bilancio parla anche di otto maratoneti che sono stati feriti in maniera lieve.
Sotto choc degli organizzatori
Sotto choc il sindaco della città di Baiyin, Zhang Xuchen, ha spiegato che sebbene la causa di questo incidente sia stata il cambio repentino delle condizioni del tempo, ha chiesto anche di indagare su eventuali altre cause. “Come organizzatori dell'evento, proviamo un profondo senso di colpa e rimorso. Esprimiamo le nostre profonde condoglianze alle famiglie in lutto e alle vittime”, ha detto il primo cittadino.
Le prime ipotesi
A causare questa tragedia, sarebbe stata una forte pioggia gelata accompagnata da una grandinata e forti venti che hanno colpito la zona dove si stava disputando la maratona in quota. Il maltempo ha colpito gli atleti tra il chilometro 20 e 31. Molti di loro hanno accusato problemi di ipotermia a causa del repentino calo della temperatura. La corsa è stata interrotta quanto gli organizzatori si sono accorti che alcuni dei partecipanti erano scomparsi. La situazione, anziché migliorare è andata peggiorando, soprattutto il vento e alcuni dei partecipanti, che sono stati salvati hanno raccontato che si sono dovuti aggrappare al terreno per evitare di essere trascinati via dalle raffiche. Un altro sopravvissuto ha raccontato che “Non sentivo altro che freddo in quel momento, ho corso per circa 30 km, ma ho dovuto abbandonare prima del terzo checkpoint perché sono svenuto a metà strada lungo il pendio”. I soccorsi sono partiti dopo un video postato da alcuni partecipanti che chiedevano aiuto in una chat di gruppo.