10 ottobre 2024, ore 17:00
Uno studio sui topi pubblicato sulla rivista Nature indica che mangiare poco aiuta a vivere di più, ma tutto dipende dal Dna e non dalle diete
Vale la regola che ci si deve alzare da tavola con ancora un po’ di fame. Uno studio pubblicato sulla rivista Nature mette in evidenza che mangiare poco aiuta a vivere più a lungo. Forse questo lo si sapeva già, ma la ricerca ci spiega che il segreto non sta nella perdita di peso e nei cambiamenti metabolici osservati, ma soprattutto nel Dna. La scoperta pubblicata sulla rivista Nature, è stata fatta sui topi. Ne sono stati coinvolti circa 1.000. I roditori sono stati sottoposti a diete diverse e sono stati messi sotto osservazione per tutto l'arco della loro vita da un’azienda biotech Calico e dal Jackson Laboratory, entrambi americani. Il tutto per dimostrare che il patrimonio genetico di ciascun individuo è importante ed è in grado di rendere l'organismo più o meno resiliente allo stress causato dalla restrizione calorica.
La ricerca
Lo studio pubblicato su Nature, è stato coordinato dall'italiano Andrea Di Francesco di Calico e da Gary Churchill del Laboratorio Jackson. Gli studiosi hanno selezionato 960 topi geneticamente distinti tra loro in modo da rappresentare meglio la diversità genetica della popolazione umana. Questi roditori sono stati divisi in gruppi. Alcuni topi potevano mangiare liberamente, altri sono stati sottoposti a diete ipocaloriche o a periodi regolari di digiuno. Il risultato è stato che tagliando il 40% delle calorie, è aumentata la durata media della vita. Risultati positivi sono stati ottenuti anche con diete meno severe e con il digiuno intermittente. I ricercatori hanno anche notato che è solo una questione di genetica. I topi più fortunati dal punto di vista genetico mantengono il peso corporeo, la percentuale di grasso e la salute del sistema immunitario anche se sottoposti allo stress causato dalla scarsità di cibo, e sopravvivono più a lungo.
Le diete non allungano la vita
La ricerca pubblicata su Nature smentisce invece, l’idea che alcune diete possano anche allungare la vita. Tutto dipende da fattori come il peso, la percentuale di grasso corporeo e i livelli di glucosio nel sangue. Il taglio delle calorie non è indice di vivere di più. Gli esperti concordano che gli studi sulla longevità degli esseri umani, che utilizzano spesso questi parametri, trascurano probabilmente aspetti più importanti legati all'invecchiamento, come la salute del sistema immunitario. Se la restrizione calorica è generalmente positiva per la durata della vita, perdere peso non lo è, concludono gli esperti.