12 dicembre 2024, ore 15:30
Il fatto è avvenuto a Castelvolturno il 6 ottobre, nessuno dei ragazzi coinvolti ha precedenti penali, come la vittima dell'aggressione, esclusa l'aggravante razziale
L’ennesimo episodio di violenza tra giovanissimi, inspiegabile, legato ad un motivo futile. A Castelvolturno, limite tra le provincie di Napoli e Caserta, un ragazzino egiziano di 15 anni è stato accoltellato, per dodici volte, esattamente al Villaggio Coppola. E’ accaduto il 6 ottobre, quando il ragazzo si sarebbe rifiutato di dare una sigaretta a dei coetanei. Le indagini hanno portato, nei giorni scorsi, all’arresto di tre minori italiani, con età che varia dai 15 ai 17 anni. Un quarto minorenne è stato fermato oggi a seguito di un’ordinanza della Procura dei Minori di Napoli. Adesso la sua posizione verrà valutata al momento della convalida dell’arresto. Per loro si configura, per ora, il reato di tentato omicidio. Si indaga anche su altri fatti di violenza avvenuti in quella zona precedentemente. Il ragazzo assalito è stato operato all’ospedale di Castelvolturno, le sue condizioni, una volta dimesso, sono stazionarie.
Nessuna motivazione razziale
Secondo quanto ricostruito, l’aggressione è avvenuta in un contesto che non sembra legato anche a motivazioni razziali. Le indagini condotte dal Commissariato di Castel Volturno, diretto da Pasquale Lamitella, non hanno fatto emergere elementi per la specifica aggravante di matrice razziale che non è stata dunque contestata nei confronti dei fermati. Le immagini raccolte delle telecamere di videosorveglianza, sia pubbliche che private, hanno fornito chiaramente la dinamica delle fasi dell’aggressione. Il gruppetto di ragazzi italiani, avvicinatosi alla vittima egiziana, ha chiesto qualcosa, probabilmente una sigaretta. Al rifiuto del 15enne, il gruppo ha aggredito il ragazzo, colpendolo ripetutamente con un coltello. La brutalità dell’atto ha sorpreso anche gli investigatori, che stanno analizzando ogni dettaglio per ricostruire la vicenda.
Uno o più accoltellatori?
Tutti i minorenni coinvolti nella vicenda di Castelvolturno sono incensurati, così come la vittima dell’aggressione. Ciò rende ancora più inquietante l’episodio e dimostra come anche ragazzi senza precedenti possano trovarsi coinvolti in atti di violenza gravi. Che pongono ancora in modo pressante interrogativi su come sia la società oggi, come famiglia e scuola siano spesso inadeguati per la crescita dei nostri ragazzi. Gli arrestati non hanno fornito spiegazioni chiare. Gli investigatori sono al lavoro per stabilire chi tra i giovani abbia inferto i colpi, se un singolo o più persone, e se siano state utilizzate più armi durante l’aggressione.