Unicef, rapporto sulle condizioni dell'infanzia in 39 Paesi Ocse e Ue: il 10% dei bimbi italiani ha case fredde
24 maggio 2022, ore 11:00
Case senza riscaldamento o sovraffollate, un bimbo su dieci in Italia vive in condizioni non ottimali; nei Paesi più industrializzati, più di 20 milioni di piccoli hanno livelli elevati di piombo nel sangue, una delle sostanze più tossiche
I risultati del rapporto UNICEF
Il diritto dei bambini a vivere in un ambiente sano non è sicuramente il primo obiettivo dei governi, neppure di quelli più ricchi; dai risultati contenuti nell'ultima Report Card pubblicata dal centro di ricerca UNICEF Innocenti, emergono dati poco rassicuranti. Oltre 20 milioni di bambini che vivono nei 39 Paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) e dell'Unione Europea hanno livelli elevati di piombo nel loro sangue, una delle sostanze tossiche ambientali più pericolose. La Finlandia, l'Islanda e la Norvegia si posizionano nel primo terzo della classifica nel fornire un ambiente sano per i loro bambini ma finiscono nell'ultimo terzo nella classifica per quanto riguarda "Il mondo in generale", con alti tassi di emissione, rifiuti elettronici e consumi. In Islanda, Lettonia, Portogallo e Regno Unito, 1 bambino su 5 è esposto a umidità o muffa a casa, mentre a Cipro, in Ungheria e Turchia più di 1 bambino su 4 vive in case malsane. Molti bambini respirano aria tossica sia fuori che dentro le loro case. Il Messico è uno dei Paesi con il maggior numero di anni di vita in buona salute, persi a causa dell'inquinamento dell'aria, equivalente a 3,7 anni per 1.000 bambini, mentre la Finlandia e il Giappone hanno il più basso, a 0,2 anni. In Belgio, Repubblica Ceca, Israele, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera oltre 1 bambino su 12 è esposto a elevato inquinamento da pesticidi. L'inquinamento da pesticidi è stato collegato al cancro, compresa la leucemia infantile, e può danneggiarne i sistemi nervoso, cardiovascolare, digestivo, riproduttivo, endocrino, sanguigno e immunitario. Per questo UNICEF chiede ai governi a livello nazionale, regionale e locale di migliorare l'ambiente in cui vivono oggi i bambini, riducendo i rifiuti, l'inquinamento dell'aria e dell'acqua e garantendo abitazioni e quartieri di alta qualità e di migliorare le condizioni ambientali dei bambini più vulnerabili.
Italia in buona posizione, tranne che per la casa
L'Italia si colloca sesta su 39 Paesi nella classifica generale delle condizioni ambientali che influenzano il benessere dei bambini nei Paesi industrializzati, raggiungendo un buon risultato. In particolare, l'Italia risulta in una posizione buona (7 ) per quanto riguarda il "mondo del bambino" (inquinamento dell'aria, inquinamento dell'acqua e avvelenamento da piombo) e in posizioni medie (rispettivamente 16 e 14 ) per il "mondo intorno al bambino" (sovraffollamento, spazi verdi urbani e sicurezza stradale) e il "mondo in generale" (numero di pianeti Terra consumati, produzione di rifiuti elettronici ed emissioni di CO2 basate sui consumi). I settori su cui esistono le maggiori criticità sono legati alla situazione abitativa: l'Italia risulta nella parte peggiore delle classifiche per quanto riguarda la percentuale di famiglie con bambini che hanno difficoltà a riscaldare la propria abitazione (10%), la percentuale di famiglie che vivono in un'abitazione sovraffollata (18,9%), la percentuale di bambini tra 0 e 6 anni che vivono in condizioni di disagio abitativo grave (5,9%) e le condizioni di sovraffollamento
Allarme risorse consumate
La maggior parte dei Paesi ricchi sta creando condizioni malsane, pericolose e nocive per i bambini di tutto il mondo, avverte l'UNICEF, spiegando che se tutti i cittadini del mondo consumassero le risorse al ritmo dei paesi dell'OCSE e dell'UE, sarebbe necessario l'equivalente di 3,3 pianeti Terra per mantenere i livelli di consumo. Se tutti consumassero le risorse al ritmo di Canada, Lussemburgo e Stati Uniti, sarebbero necessari almeno 5 pianeti Terra. "La maggior parte dei Paesi ricchi non solo non riesce a fornire ambienti sani ai bambini all'interno dei propri confini, ma contribuisce anche alla distruzione degli ambienti in cui vivono i bambini in altre parti del mondo", ha dichiarato Gunilla Olsson, Direttore del Centro di Ricerca UNICEF Innocenti. "In alcuni casi, vediamo che i Paesi che forniscono ambienti relativamente sani per i bambini nel proprio Paese sono tra i maggiori responsabili dell'inquinamento che distrugge gli ambienti dei bambini all'estero", ha concluso la Olsson.