Unione Europea pronta a nuove sanzioni contro la Russia, Zelensky ringrazia ma critica i 27: "E' un po' tardi"
25 marzo 2022, ore 08:41
I 27 hanno confermato, nelle conclusioni del primo giorno del Consiglio europeo, gli aiuti economici e militari all'Ucraina e si sono detti pronti a nuove sanzioni; per Zelensky è una decisione tardiva che non ferma Putin
Posizione ferma
Oggi sul tavolo dei 27 leader di Stato e di governo europei c'è la questione energetica. Il documento conclusivo della prima giornata del Consiglio europeo siglato nella notte ribadisce la volontà di proseguire nelle sanzioni contro Russia e Bielorussia e spiega che l'Unione è "pronta a chiudere scappatoie, a contrastare possibili manovre evasive e a imporre nuove misure coordinate per minimizzare la capacità" di Mosca "di continuare l'aggressione" all'Ucraina.
Troppo tardi per Zelensky
Volodymyr Zelensky ringrazia i 27 - a eccezione dell'Ungheria -, ma biasima il ritardo con cui, secondo lui, si è mossa l'Europa: le sanzioni sono arrivate "un po' tardi", afferma il presidente ucraino. L'Ue ha assicurato che "continuerà a fornire aiuti finanziari, politici, materiali e umanitari all'Ucraina"; che restera' al fianco" di Kiev "e del suo popolo, confermando la dichiarazione di Versailles e riconoscendo le aspirazioni ucraine d'ingresso nell'Unione europea". Il Consiglio europeo ha quindi "rinnovato la richiesta alla Commissione si consegnare le sue valutazioni in linea con le procedure d'ingresso dei trattati". "Avete bloccato il Nord Stream 2 e ve ne siamo grati, ma è stato fatto un po' tardi - ha detto Zelensky in un video rivolto agli Stati membri Ue. "Perché se fosse stato fatto in tempo, la Russia non avrebbe creato una crisi del gas", secondo il presidente ucraino. Che ha criticato il premier ungherese Viktor Orban per la sua posizione rispetto a Mosca. "Esiti a decidere se imporre sanzioni o no? A decidere se far passare le armi o no? Se commerciare con la Russia? Non c'e' tempo per esitare - ha incalzato Zelensky -, e' tempo di decidere".
Oggi secondo giorno di Consiglio europeo
Piatto forte della giornata odierna al Consiglio europeo sarà il tema dell'energia. Proprio il settore su cui Zelensky vorrebbe più decisione da parte dell'Ue, in tema di sanzioni a Mosca. C'è però chi frena, come il premier belga Alexander De Croo. "Nelle settimane passate abbiamo preso delle decisioni irreversibili che ci porteranno nel medio-lungo periodo a disconnetterci dall'energia russa - rileva De Croo -, ma un intervento immediato avrebbe un impatto pesantissimo sulle nostre economie". E intanto la societa' Nord Stream 2 Ag a breve presentera' una petizione di fallimento, anticipa la stampa tedesca.
Joe Biden visita le truppe Usa in Polonia
Oggi sara' anche il giorno dell'arrivo del presidente americano Joe Biden in Polonia. Nel pomeriggio il commander in chief incontrera' le truppe Usa a Rzeszow, a circa 100 chilometri dal confine con l'Ucraina. Quei militari "a difesa del fianco orientale della Nato", come ricorda la Casa Bianca. Ad accogliere Biden ci sara' il presidente polacco Andrzej Duda. Mosca intanto continua ad accusare gli Stati Uniti di "aver sostenuto Kiev - riporta l'agenzia Tass - nello sviluppo di laboratori segreti per lo sviluppo di armi biologiche di sterminio di massa", con il Comitato investigativo russo che ora ha aperto un'indagine ufficiale. Tutte scuse, pretesti usati da Vladimir Putin per giustificare la sua cosiddetta 'operazione speciale', secondo l'Occidente. Un atteggiamento, quello del presidente russo, che al premier britannico Boris Johnson fa pensare che Putin non voglia affatto la pace, ma anzi che "abbia deciso di rilanciare e provare a groznificare le grandi citta' dell'Ucraina nel modo in cui ha sempre cercato di fare". Riferendosi alla citta' cecena di Grozny, che la Russia bombardo' e assediò nel 1999-2000. Johnson ha annunciato che il Regno Unito fornira' a Kiev altri 6.000 missili e investira' altri 30 milioni di euro per aiutare a pagare i soldati e i piloti ucraini. Perche' l'Ucraina continua a difendersi. Con un crescente bisogno di armamenti, in particolare proprio di missili anticarro e antiaerei.
Kiev resiste ai russi
Dal campo, le forze ucraine fanno sapere che le truppe russe hanno fallito nel tentativo di accerchiare la capitale Kiev, come nella conquista di Mariupol. E affermano che il ritiro di alcune unità di Mosca è dovuto alla "perdita di oltre il 50% del loro personale". Da più parti arriva poi la conferma di "obiettivi di alto valore" colpiti dall'esercito di Kiev. Lo affermano le intelligence di Usa e Regno Unito, constatando come la grande nave d'assalto russa 'Saratov' sia stata distrutta durante l'attacco ucraino al porto occupato di Berdyansk. E anche le altre due grandi navi da sbarco 'Caesar Kunikov' e 'Novocherkassk' sono state danneggiate, informa la resistenza. Ora però la Russia "cercherà di riprendere le operazioni offensive in direzione delle citta' di Brovary e Boryspil per bloccare Kiev da est", avverte l'ultimo rapporto dello Stato maggiore delle forze armate ucraine.